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Bologna, Modena e Ferrara insieme: nasce oggi Confindustria Emilia

Sotto le due torri la firma dell'atto che sancisce la nascita ufficiale della nuova associazione, dopo un lungo percorso di avvicinamento. All'evento ospite Montezemolo: "Qui fatti, non solo parole"

Con la firma dei tre presidenti territoriali di Bologna, Modena e Ferrara, oggi nasce ufficialmente Confindustria Emilia, colosso da 3.200 imprese e 171.000 dipendenti che sfida per grandezza Assolombarda, la più importante associazione Confindustriale italiana.

"Oggi si conclude un iter iniziato nel 2014 e che non ha avuto intoppi. L'obiettivo è costituire la seconda associazione italiana dopo Assolombarda, la prima manifatturiera del paese, con una possibilità prospettica di rappresentare un territorio virtuoso. Noi vorremmo dare un segnale molto forte sia in termini di particolarità industriale del territorio che anche di capacità del territorio di dare risposte ai temi della rappresentanza", spiega Alberto Vacchi, numero uno di Unindustria Bologna e presidente della neonata Confindustria Emilia fino al 2018. A tenere a battesimo la nuova associazione Luca Cordero di Montezemolo, ex presidente nazionale di Confindustria ed ex leader dell'associazione a Modena. 

"Gli imprenditori dell'Emilia-Romagna danno un ulteriore segnale di saper guardare avanti, non solo per le loro competenze, per l'export e la qualità dei loro prodotti, ma anche per la capacità di fare squadra. Da presidente di Confindustria avevo molto spinto in questa direzione: a parole molti ci avevano provato, da questa regione ancora una volta vengono i fatti", sottolinea Cordero. 

"Il nostro territorio va nella direzione delle filiere e darà spazio alle grandi imprese, alle medie ma anche alle piccole, perchè le piccole e le medie aiutano le gradi a diventare piu' grandi", evidenzia Valter Caiumi, numero uno degli industriali modenesi. "Sono contento di aver portato Ferrara al centro dell'Emilia in modo che possa agganciare il treno della crescita", aggiunge il presidente ferrarese Riccardo Maiarelli. 

(DIRE)

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