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Economia

Metalmeccanici, dopo 8 anni un nuovo contratto riunisce i sindacati

Ritrovata l'unità sindacale intorno al nuovo contratto nazionale del settore, che anche a Modena riguarda un numero molto elevato di lavoratori. Tra le novità formazione professionale e assistenza integrativa

Sono oltre 30.000 i lavoratori modenesi interessati al nuovo contratto nazionale dei metalmeccanici, firmato l'altro giorno a Roma dai sindacati Fim-Fiom-Uilm con Federmeccanica e Assistal. "Dopo anni di divisioni laceranti, abbiamo ritrovato l'unità sindacale nell'interesse dei lavoratori", sospira Giorgio Uriti, segretario della Fim-Cisl Emilia Centrale, al Consiglio generale della categoria, riunitosi oggi a Modena per sviscerare il rinnovo contrattuale. 

"Quello che abbiamo sottoscritto- continua Uriti- è un contratto centrato su elementi nuovi o rinnovati che muteranno profondamente ruolo, partecipazione, competenze e riconoscimento della professionalità dei lavoratori nelle aziende. Insieme a salute e sicurezza, il diritto soggettivo più importante per tutti i metalmeccanici diventa quello della formazione, a partire da una campagna di recupero del gap di competenze digitali". 

In ogni caso, il welfare integrativo ora assume un peso economico importante e si affianca al salario. Sono potenziate poi sia Metasalute (l'assistenza sanitaria integrativa riconosciuta a tutti i lavoratori metalmeccanici e ai loro familiari a carico, anche ai conviventi) sia Cometa (la previdenza integrativa), che vede aumentare il contributo a carico dell'azienda dall'1,6% al 2% per incentivare uno strumento fondamentale per le pensioni del futuro, soprattutto per i giovani. Infine, fermo il valore "fondamentale" del contratto nazionale, il segretario Fim-Cisl Emilia Centrale rileva che "si diffonde la contrattazione di secondo livello per aumentare la produttività e valorizzare il contributo dei lavoratori". 

(DIRE)

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