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Mercato immobiliare: a Modena la ripresa c'è, ma i prezzi scendono

Nel primo semestre del 2016 aumentano le vendite, ma soprattutto l'usato subisce un crollo del valore al metro quadro. Bene il residenziale, ancora in crisi invece gli immobili destinati all'industria

A Modena si conferma nel primo semestre del 2016 il trend di ripresa del mercato immobiliare residenziale, già fotografato nei primi tre mesi dell'anno. Secondo i dati raccolti fino al 30 giugno da Confcommercio su un panel di agenzie immobiliari della provincia modenese, il volume di vendite nel settore residenziale è aumentato del 3,5% rispetto all'analogo periodo del 2015, mentre il prezzo medio delle abitazioni in provincia è in calo ulteriore di circa il 3%.

Rispetto ai prezzi, si confermano, per l'usato in una forbice tra 1000 euro al metro quadrato per la provincia e 1450 per Modena, mentre per il nuovo tra 2450 nel capoluogo contro i 1750 in provincia. Il prezzo medio tra nuovo ed usato, poi, come rilevato dall'osservazione di Immobiliare.it, si attesta per Modena attorno ai 1.650 euro al metro quadro. Va anche detto che, come messo in evidenza dal centro per le valutazioni immobiliari Crif, sulla base delle informazioni registrate in Eurisc (il sistema di informazioni creditizie gestito dal Crif), nel secondo trimestre 2016 si registra una contrazione significativa del prezzo al metro quadro soprattutto per gli immobili usati, pari al 5,9%, mentre il prezzo al metro quadro dei nuovi immobili ha subito una riduzione piu' contenuta pari all'1,3%.

"Sul settore residenziale i dati elaborati e gli elementi di prospettiva raccolti nella nostra indagine sono confortanti", commenta Raffaele Vosino, presidente provinciale di Fimaa-Confcommercio. Infatti "il mercato immobiliare residenziale continua ad essere sospinto da un'offerta creditizia particolarmente attrattiva, con particolare riferimento al livello dei tassi dei mutui, che tra maggio e giugno ha toccato un nuovo minimo storico, anche se il mese di giugno, stando ai dati su base nazionale elaborati da Crif, ha fatto segnare un meno 4,6% di richieste di mutui rispetto allo stesso mese del 2015, registrando un segno negativo per la prima volta dopo 35 mesi consecutivi di performance positive". 

Vendite e affitti continuano invece a stagnare nel comparto direzionale e in quello produttivo. Non si registrano infatti, nemmeno nel secondo trimestre, segnali di inversione di tendenza, con un forte livellamento verso il basso in particolare dei prezzi degli uffici (meno 7%). Per i capannoni, invece, sulle poche transazioni registrate viene rilevato una ulteriore riduzione del prezzo nell'ordine del 2%. Il mercato dei negozi evidenzia invece segnali piu' incoraggianti: le compravendite sono aumentate, infatti, attorno al 2%. "Il trend di consolidamento della ripresa- conclude Vosino- continua a riguardare per ora solo il settore residenziale, ma il sentiment diffuso tra gli operatori del settore fa ben sperare che anche per il segmento non residenziale, nella seconda parte dell'anno, si potrà finalmente intravedere qualche spiraglio di luce".

(DIRE)

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