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Economia

Saldi, Confesercenti pessimista: "Poche attese e rischio flop"

Silvio Anderlini coordinatore provinciale di Fismo-Confesercenti: "“Crisi, sisma, nuove tasse, ridotta capacità di spesa e promozioni 12 mesi l’anno: questa la situazione con cui si misureranno i saldi”

“L’auspicio e il desiderio di un’inversione di tendenza, proteso a ridare almeno un po’ di ossigeno ad un settore come quello dell’abbigliamento, rimane. I saldi di fine stagione quest’anno però faranno doppiamente i conti con le tasche dei cittadini: alla crisi e al sisma si aggiungono nuove tasse e di conseguenza un ulteriore calo del potere di acquisto dei consumatori. Risulta difficile pertanto fare previsioni su quanto mediamente spenderanno i singoli e le famiglie”. Così Silvio Anderlini, coordinatore provinciale Fismo Confesercenti Modena, sindacato che rappresenta i rivenditori di abbigliamento e calzature, a poche ore dall’avvio delle tradizionali vendite di fine stagione. Un'analisi che tiene conto della situazione di difficoltà che da tempo ormai caratterizza il territorio modenese. Situazione significativamente provata anche alla luce dell’andamento delle vendite natalizie, contrassegnate per i capi di vestiario tradizionali da una considerevole flessione: -15%.

SALDO CONTINUO - Costantemente il settore vive una situazione di saldo continuo. A riprova, la costante presenza di promozioni e svendite con oscillazioni di sconto dal 30% al 50% 12 mesi l’anno, ottenendo così un’attrattività sempre minore. "Non è sentita più di tanto quindi dal consumatore l’attesa della data di partenza dei saldi - commenta Anderlini - quando già in anticipo ha la possibilità di scegliere tra svariate opportunità. Si evince per contro l’impellente necessità di: una regolamentazione di questo tipo di vendite, dato che la cosiddetta liberalizzazione ha portato al momento benefici solo a outlet e grande distribuzione, con le PMI del commercio costrette ad una corsa impari; come pure quella di ricreare l’appeal dei saldi, riposizionando la data di partenza più a ridosso della fine della stagione”.

PREVISIONI - “Quanto alle previsioni – continua Anderlini – per le ragioni enunciate e per la capacità di spesa drasticamente ridotta, risulta difficile e prematuro parlare di incrementi delle vendite. Con ogni probabilità qualche affare in più è destinato a farlo chi partirà con ribassi sostenuti, del 50% e oltre; i negozi di vendita di abbigliamento per bambini: è ormai consolidata la tendenza di acquistare capi e calzature in saldo, di una o due taglie maggiori per poi farle indossare ai figli la prossima stagione invernale; coloro che ormai oltre ad offrire capi di qualità elevata al giusto prezzo si sono specializzati anche nella vendita on line, come servizio aggiunto alla propria clientela”.

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