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Economia Carpi

Carpi, sciopero alla Goldoni di Fiom-Cgil dopo la promessa di congelamento delle retribuzioni

Dopo la promessa della Goldoni di Carpi di congelare tutte le retribuzioni, la Fiom-Cgil insieme al Rsu hanno scioperato tutta la mattina. Le forze sindacali scioperanti hanno già presentato una proposta alternativa

Lo sciopero si oggi presso la Goldoni Spa di Migliarina di Carpi è iniziato alle 7.30 ed è durato sino alle 12.30, a causa dei mancati pagamenti degli stipendi di aprile, maggio e giugno. E' stata "una doccia fredda" per Fiom-Cgil e la Rsu, dopo che la Direzione Aziendale aveva dichiarato che il giorno 30 giugno avrebbe depositato domanda di concordato con continuità presso il Tribunale di Modena, che porterà al “congelamento” di tutte le retribuzioni spettanti.

Sperando che la scelta del concordato  – afferma Antonio Petrillo della Fiom/Cgil di Carpi - possa permettere all'azienda di superare il grave momento in cui versa e salvare tutti posti di lavoro siamo comunque critici nei confronti della Direzione aziendale per le promesse fatte e non mantenute circa il pagamento di quanto dovuto prima della presentazione di domanda di concordato. In questi anni la Fiom-Cgil unitamente alla Rsu hanno cercato di modificare l'atteggiamento passivo tenuto dalla Goldoni Spa chiedendo piani industriali ed  investimenti per poter avere un rinnovamento organizzativo e tecnologico che permettesse di superare la crisi  e ritornare alla piena occupazione."

causa dei  mancati investimenti e delle scelte non fatte da parte della Goldoni – aggiunge Petrillo - non è stato possibile evitare un altro tipo di conclusione della vicenda, anzi dopo aver utilizzato ammortizzatori sociali per evitare perdite di occupazione, oggi ci troviamo ad interrogarci su quale futuro ci aspetta e sulla difficile condizione finanziaria in cui versa l’azienda”.

I lavoratori unitamente alla Rsu e alla Fiom Cgil metteranno in campo, come già  fatto in passato, tutte le iniziative necessarie affinché la Goldoni riprenda ad essere un’azienda leader nel settore delle macchine agricole, mantenendo tutti i livelli occupazionali, “perché – continua Petrillo - non devono essere i 300 lavoratori a pagare per le irresponsabilità  dell'impresa”.

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