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Economia Vignola

"Devi ridurti lo stipendio se vuoi continuare a lavorare", la denuncia della Cgil a Vignola

Il sindacato riapre la delicata vertenza al salumificio Bellentani e si dice molto preoccupata per le scelte di riduzione del costo del lavoro

"Quanto sta avvenendo nell’azienda Bellentani di Vignola ha dell’incredibile: a 19 operatori addetti alle pulizie, per la maggior parte donne, (14 su 19) viene chiesto di ridursi lo stipendio di circa il 40% pur di mantenere il posto di lavoro". Lo segnala la Cgil attraverso la Coordinatrice sindacale del Distretto di Vignola,  Anna Paragliola. La “G. Bellentani 1821”, che effettua lavorazione e confezionamento di salumi è una storica azienda di Vignola che ad oggi occupa complessivamente, tra dipendenti diretti e in appalto, circa 250 lavoratori.

Negli ultimi anni la ditta è già stata al centro delle cronahce sindacali per i problemi legati agli appalti delle lavorazioni. La Cgil commenta così quanto sta accadento nell'impresa, facente parte del gruppo Citterio: "Siamo davanti ad un’azienda che ha deciso di contrarre i costi di produzione a partire dal costo del lavoro, riducendo il salario e i diritti dei lavoratori, bypassando le organizzazioni sindacali, procedendo in modo unilaterale e intimorendo le lavoratrici e i lavoratori con il classico oramai ricatto diventato quasi familiare dopo le migliaia di vertenze che vengono raccontate tutti i giorni: se vuoi mantenere il tuo posto di lavoro devi accettare, in forma scritta, l’abbassamento del tuo salario e la contrazione dei tuoi diritti".

“A nulla sono valsi i tentativi fatti per condurre una trattativa tesa a salvaguardare i diritti dei lavoratori senza ledere la libertà d’impresa e noi crediamo che questo non sia un caso - prosegue Anna Paragliola - Siamo certi che questo sia solo il primo passo fatto per mettere in discussione l’intero sistema produttivo, con l’obiettivo di cancellare l’accordo quadro firmato due anni fa sulla corretta applicazione contrattuale”.

Da ieri le lavoratrici e i lavoratori protagonisti di questa vertenza sono in sciopero e oggi al loro fianco ci saranno anche i colleghi degli altri appalti presenti e i dipendenti diretti, preoccupati per quello che potrebbe accadere. "L’unica soluzione che pensiamo sia necessaria e possibile è quella di riaprire il tavolo di confronto e trovare soluzioni condivise partendo dall’assunzione diretta dei lavoratori e dalla corretta applicazione contrattuale, perché è del tutto evidente che questo sistema di appalti rende i lavoratori sempre più precari e ricattabili - chiosa il sindacato - Ci aspettiamo che anche le istituzioni del territorio prendano le distanze da un modello produttivo che basa i suoi profitti principalmente sul dumping contrattuale, un modello che non riconosce le parti sociali e che scarica sulle spalle delle lavoratrici e dei lavoratori il costo di queste scelte".

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