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Economia

Pagamenti ai fornitori, le imprese modenesi sono le più puntuali d'Italia

Nel primo trimestre 2014 il 50,6 delle imprese ha pagato entro i termini le fatture ai fornitori. Negli ultimi quattro anni sono più che raddoppiati i ritardi gravi. I risultati dello Studio Pagamenti CRIBIS D&B in Emilia-Romagna

Nel primo trimestre 2014, rende noto in un comunicato la Crisis D&B, meno poco più della metà delle imprese modenesi, il 50,6% ha pagato alla scadenza le fatture ai propri fornitori. Una performance decisamente positiva che vale agli imprenditori modenesi il titolo di “più puntuali d'Italia”. I dati complessivi dell'Emilia-Romagna restano i migliori del paese, nonostante l'evidente peggioramento dei ritardi gravi, passati in quattro anni dal 4,2% del 2010 all'8,8% attuale.

È quanto si evince dallo Studio Pagamenti 2014 realizzato da CRIBIS D&B, la società del Gruppo CRIF specializzata nelle business information, che ha analizzato i comportamenti di pagamento delle imprese dell'Emilia-Romagna nel primo trimestre 2014. Dopo Modena vengono Reggio Emilia (50,1%), Piacenza (49,1%), Parma (48,9%), Forlì e Cesena (48,8%), Bologna (48,7%), Ferrara (46,3%), Ravenna (43,5%) e, in coda, Rimini, con appena il 42,7% di imprese regolari. Nella media regionale, il 48% delle imprese ha saldato alla scadenza le fatture ai propri fornitori, mentre il 42,5% ha regolato i conti con un ritardo fino a 30 giorni medi dai termini concordati e il 9,5% con un ritardo oltre i 30 giorni.

Quella dell'Emilia – Romagna è una media ben superiore sia alla quella nazionale (38,8% di imprese puntuali, 45,9% di ritardi entro in 30 giorni, 16,1% di ritardi oltre i 30 giorni), che a quella del Nord-Est (pagamenti regolari pari al 46,9%, ritardi entro i 30 giorni 43,7% e ritardi oltre i 30 giorni 9,4%). Ma anche a livello regionale il trend degli ultimi 4 anni, segnala - a fronte di un aumento positivo dei pagamenti puntuali (+17,6%) - dall'altro un incremento del 102% dei ritardi oltre i 30 giorni dai termini concordati. 

“Nel nostro studio abbiamo registrato le dinamiche che in questi ultimi anni hanno caratterizzato in modo significativo la vita delle imprese emiliano - romagnole, per cui oggi proseguono le difficoltà nel saldare i debiti commerciali, nonostante una performance superiore a quella media nazionale - commenta Marco Preti, Amministratore Delegato di CRIBIS D&B -. Da una parte continua il processo di istituzionalizzazione dei ritardi nei pagamenti commerciali, cioè la trasformazione dei ritardi in termini contrattuali, perché le imprese non vogliono perdere clienti e fatturato e concedono qualcosa nei termini di pagamento. Dall'altra, alcune imprese non riescono più a stare sul mercato e ritardano oltre modo il saldo delle fatture. Basti pensare all’andamento dei fallimenti, che hanno raggiunto quota 3.823 nel primo trimestre del 2014, con una media di 58 chiusure al giorno, due ogni ora. Ci sono segnali di timido miglioramento, ma non bisogna abbassare la guardia perché rimane rilevante il numero di imprese che non onorano gli impegni entro i termini contrattuali”. “In questo scenario, si nota un segnale positivo – conclude Preti –. Le imprese hanno messo sempre più la gestione dei pagamenti al centro della propria gestione finanziaria e hanno investito in strumenti come quelli messi a disposizione da CRIBIS D&B, che consentono di intercettare tempestivamente i segnali deboli di deterioramento dell’affidabilità dei propri partner, di mantenere sotto controllo la capacità del proprio portafoglio clienti di generare ricavi, di intervenire in modo efficace con azioni di prevenzione e limitazione del rischio e, soprattutto, di fare previsioni sui propri flussi di cassa. Un’operazione non a costo zero ma che riteniamo potrà portare benefici concreti anche dopo la fine della crisi”.

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