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Economia

Made in Italy di successo, la System cresce e cerca nuovi professionisti

L'azienda di Fiorano System ha raggiunto +20% di fatturato rispetto al 2013. E' ora leader nel suo settore di innovazione e cerca nuove figure professionali per il 2015. Stefani: "Bisogna sapere l'inglese, essere specializzati e viaggiare"

Seppur ci siano tante aziende che stanno chiudendo, il Made in Italy ha però punte di diamante che crescono e hanno sempre più successo. Dopo la partnership tra Aceto Balsamico IGP e Vino Chianti di cui vi abbiamo parlato ieri, è importante riportare gli sviluppi della System, il gruppo imprenditoriale di Fiorano che ha visto nel 2014 un + 20% di fatturato, cioè 60 milioni di euro che si aggiungono ai 320 milioni del 2013. 

LA SYSTEM NEL MONDO. "I giornali devono parlare delle aziende che hanno successo - ha spiegato questa mattina il Presidente della System, Franco Stefani - perché il Made in Italy che funziona ha davvero successo all'estero e questo è possibile grazie alle nostre qualità specialistiche". La System è ora presente in 26 paesi con 30 società, mantenendo stabile l'export intorno all'80%. "I punti di forza di questa azienda - continua Stefani - sono le persone e gli investimenti, ogni anno mettiamo 10 milioni di euro in nuovi progetti, nel 2014 ne abbiamo lanciati due nuovi che hanno avuto risultati interessanti". 

IN CERCA DI NUOVE FIGURE PROFESSIONALI, ECCO COSA CERCA UN'AZIENDA OGGI. "Grazie a questo aumento del fatturato, assumeremo nel 2015 a Fiorano tra le 20 e le 50 persone - dichiara Stefani, per poi concentrarsi sulla descrizione delle competenze di queste figure professionali - devono sapere l'inglese in maniera impeccabile, essere specializzati ed appassionati al campo di lavoro scelto, e disposti a viaggiare molto. Oggi i nostri interlocutori sono gli Stati Uniti d'America e il Messico, dove abbiamo le aziende, e mercati nuovi come il Bangladesh". 

STEFANI: "SIAMO FORTI PERCHE' SIAMO UNA NICCHIA D'ECCELLENZA". Oggi il Made in Italy non ha la forza di competere con le grandi multinazionali americane o con le compagnie cinesi o arabe, per il semplice fatto che non ha finanziamenti adeguati a quel livello di "guerra" economica. L'Italia va forte nelle nicchie dove la specializzazione e l'esperienza sono gli elementi di differenziazione. Lo stesso Stefani ammette: "Se mi venisse l'idea di investire in pneumatici, per esempio, sarebbe impraticabile perché i brand mondiali hanno già grandi filiere e loro controllano quei settori. Noi siamo forti perché lavoriamo in una nicchia che non dà fastidio, ma in quella nicchia siamo l'eccellenza".

STEFANI: "IL POSTO FISSO NON ESISTE PIU', SERVE LAVORO PIU' FLESSIBILE". Seppur difficile per la mentalità di molti italiani, è ora di prendere atto che il posto fisso non esiste più, e con queste parole Stefani spiega che un grande ostacolo alla competitività mondiale è la rigidità del mondo del lavoro. "Se è importante che un dipendente sia a Shanghai sabato - spiega Stefani - è importante che sia là. Io posso vantarmi del fatto che in 45 anni non ho mai avuto problemi con i sindacati, io sono andato avanti perché i problemi li ho risolto da solo e ho sempre cercato di prevenirli - poco dopo il discorso è passato sull'articolo 18 e sul Job Acts - a noi imprenditori l'articolo 18 non tocca in realtà, perché è una questione relativa al mondo della pubblica amministrazione e alla garanzia che certi lavoratori vogliono senza però aver raggiunto le aspettative richieste".

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