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Economia

Scandalo diamanti venduti dalle banche, già oltre 150 casi a Modena

Si allunga la lista dei risparmiatori danneggiati dal caso dei diamanti venduti da società e banche con modalità scorrette e ingannevoli

Lo scandalo dei diamanti venduti in modo ingannevole ai risparimiatori vede ampliarsi la platea delle vittime anche nella nostra provincia. Sono già 150 le persone che si sono rivolte agli sportelli territoriali di Confconsumatori - e altre decine ad altre associazioni - e che lamentano sciagurati investimenti in diamanti propinanti dalle banche colpite dal provvedimento di condanna dell’autorità Antitrust.

L’associazione di categoria modenea ha inviato complessivamente lettere di richiesta danni per circa 5 milioni di euro alle quattro banche e alle due società di vendita delle pietre coinvolte nella vicenda.

La maggior parte delle persone sono pensionati e famiglie che non avevano esperienza in materia di investimento finanziario o anche solo mobiliare e che volevano solo diversificare il risparmio garantendosi il capitale. Certamente non erano in grado di comprendere il rischio del loro investimento che poteva comportare, come ha comportato, l’impossibilità di cedere le pietre ed addirittura perdere tutti i loro risparmi.

Il caso - Banche e broker multati dall'Antitrust

15,35 milioni di euro è la multa comminata dall’Antitrust al termine di due istruttorie ai broker Intermarket Diamond Business e Diamond Private Investment e alle banche coinvolte: Unicredit, Banco Bpm, Intesa San Paolo e MPS per informazioni omissive e pubblicità ingannevole in merito alle caratteristiche dell’investimento proposto (acquisto di diamanti), al prezzo dei diamanti stessi e alla convenienza economica di tale acquisto. Attraverso grafici costruiti sull’andamento dei propri prezzi di vendita presentati come “quotazioni” inducevano i risparmiatori a credere che ci fosse un’aspettativa di apprezzamento del valore futuro dei diamanti, oltre a far credere alla facile liquidabilità e rivendibilità dei diamanti medesimi. 

Confconsumatori si augura che le Banche facciano le loro parte nella tutela degli interessi dei risparmiatori danneggiati, così come stanno (almeno in parte) facendo le società di vendita, allo scopo di evitare l'avvio di azioni giudiziarie.

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