Terremoto, Coldiretti: "Salgono a 750 mln i danni all'agricoltura"

È desolante il quadro tracciato da Coldiretti dopo una prima valutazione del cataclisma che ha ferito al cuore l’Emilia: sono settemila le aziende agricole colpite, delle quali circa duemila gravemente danneggiate, distrutte o da ricostruire per adeguarle alle nuove norme antisimiche. I danni, che ammontano a 705 milioni di euro, riguardano strutture, coltivazioni, bestiame e produzioni d’eccellenza, in primis Parmigiano Reggiano, Grana Padano e aceto balsamico,produzioni così strettamente legate al territorio che non possono certamente essere spostate o delocalizzate.

Per Sergio Marini, presidente di Coldiretti, due sono i modi per salvare un tessuto produttivo che è fiore all’occhiello e traino per il Made in Italy nel mondo: un utile sostegno deriva in primo luogo dall’acquisto di prodotti tipici delle aree colpite dal terremoto, ma è indispensabile avere un’assistenza tangibile dalle istituzioni. L’aiuto deve concretizzarsi con interventi a diversi livelli: il ripristino immediato di canali e idrovore, per scongiurare il rischio alluvioni, l’agevolazione statale del credito alle aziende, la velocizzazione dell’invio dei contributi di solidarietà derivanti dal Fondo di solidarietà europeo e la semplificazione delle procedure per gli investimenti realizzati con i Piani di Sviluppo Rurale nelle regioni danneggiate.

Ma le aziende agricole e i lavoratori delle campagne non sono da soli nel difficile cammino verso la ricostruzione: Coldiretti ha messo a disposizione tecnici per capire come riprendere le produzioni e rilevare danni a strutture, inoltre, attraverso il Consorzio Fidi CreditagriItalia sono stati messi a punto strumenti creditizi a sostegno delle imprese agricole e delle cooperative agroalimentari. La strada della ripresa è lunga, ma se non verrà abbandonata l’Emilia ce la farà.