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Terremoto, Confindustria: "Alleggerire norme per fare ripartire imprese"

Il presidente di Confindustria Modena Pietro Ferrari lamenta la rigidità delle norme contenute nel decreto legge del 6 giugno: le istituzioni devono fare uno sforzo in più per consentire al sistema imprenditoriale di sopravvivere

Le norme contenute nel recente decreto legge che contiene le misure d’emergenza per aiutare le popolazioni colpite dal sisma non soddisfano granché Pietro Ferrari, presidente di Confindustria Modena. Il governo infatti sembra non aver tenuto conto dell’urgenza delle imprese di rimettersi in piedi al più presto, e ha inserito disposizioni che, tenendo la sicurezza dei lavoratori e degli stabilimenti come obiettivo centrale, mal si coniugano con la necessità assoluta di ridare fiato alle imprese modenesi. Molte sono le perplessità espresse dal presidente riguardo il piano del governo, per questa ragione Confindustria Modena ha già elaborato una proposta di modifica del decreto che invierà nei prossimi giorni alle sedi competenti, con la speranza che le istituzioni facciano uno sforzo maggiore per permettere al sistema imprenditoriale modenese di rialzarsi dal sisma. D’altronde se diamo ascolto al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che ha fatto riferimento alla grande esperienza sul campo degli emiliani, è proprio da lì che gli emiliani devono ripartire, da un’esperienza che bisogna ritrovare giorno per giorno nelle diverse aziende. Ma per farlo nelle industrie bisognerà rientrare presto, perché siano messe in sicurezza e perché la produzione riprenda. Per Pietro Ferrari la burocrazia non aiuta nessuno: tenuta in debita considerazione la sicurezza, ora l’importante è sbrigarsi.

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