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Terremoto e ricostruzione, Cna: "No tax area per i comuni colpiti"

Luigi Mai, presidente Cna Modena: "Per ripartire necessario istituire un'area no tax nei comuni colpiti e destinare all'Emilia sovvenzioni a fondo perduto"

Le aziende hanno bisogno di ripartire, ormai lo sappiamo, ma per ripartire serve un aiuto concreto dallo stato: purtroppo non bastano le belle parole o gli incredibili contributi umanitari ed economici di tutti gli emiliani.

MISURE - Luigi Mai, presidente di Cna Modena, sostiene con forza la necessità di istituire nella zona dei 18 comuni più colpiti dal sisma una no tax area: i vantaggi di questo drastico provvedimento sarebbero molti, le aziende infatti sarebbero invogliate a investire nella zona, attirando così capitali e clienti, mentre quelle che sono state danneggiate avrebbero un incentivo per evitare la delocalizzazione, o peggio, la chiusura. Inoltre, per Mai, sarebbe importante che l’Emilia ricevesse contributi statali a fondo perduto, questo perché molte industrie locali, già prima di essere messe in ginocchio dal sisma, accusavano il pesante periodo di crisi che coinvolge da oltre un anno il nostro paese. Lo stato dovrebbe porsi il problema, dal momento che, sottolinea il presidente di Cna, “Questi territori valgono sette miliardi di euro di tasse all'anno: ecco perché diciamo che erogare finanziamenti a fondo perduto significa investire nel patrimonio comune”.

L’INIZIATIVA – In attesa di un segnale dallo stato, che poco ha contribuito per ora, le attività ripartono, anche se con fatica: ieri sera infatti i negozianti terremotati sono stati ospitati in Piazza Matteotti a Modena con i loro stand. L’iniziativa, organizzata da Modenamoremio, era finalizzata a dare solidarietà agli operatori commerciali e mantenere alta l’attenzione verso le aree colpite dai violenti sismi.

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