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Economia Finale Emilia

Terremoto, Coldiretti: “Proroga delle tasse? Una beffa”

Esplode la rabbia degli imprenditori modenesi terremotati, che dopo aver chiesto un'ulteriore proroga per il pagamento dei tributi, hanno ottenuto uno slittamento di soli 15 giorni rispetto alla precedente scadenza

Una beffa bella e buona. Lo sdegno degli aderenti di Coldiretti viene espresso senza mezzi termini direttamente dal presidente dell’associazione, Maurizio Gianaroli, che così esprime il suo parere riguardo alla proroga delle tasse concessa dal recente decreto legislativo: “Più che di proroga parlerei di beffa”. Le ragioni della rabbia del Presidente sono però comprensibili: il governo ha in effetti concesso uno slittamento per il saldo dei contributi rispetto all’ormai vicinissimo 30 novembre, ma soltanto di due settimane. Insomma, il 16 dicembre tutti dovranno avere i conti a posto con lo stato.

FALSE SPERANZE - Il Natale, in tutti i casi (sia che gli imprenditori possano pagare, sia che debbano rimandare per mancanza di fondi), sarà più che amaro dalle parti della Bassa, soprattutto dopo che il ministro delle Politiche Agricole, Mario Catania, aveva annunciato all’inizio di settembre un possibile slittamento oltre giugno 2013 per le aziende che avevano subito danni dal terremoto. Invece il tempo stringe, e le tasse incombono minacciose, visto che si tratta, secondo le stime di Coldiretti, di una cifra che supera i 400 milioni di euro. Per Gianaroli quello del governo è davvero un provvedimento incomprensibile, senza contare poi che “Alla beffa rischia di aggiungersi anche il danno di dover pagare in una soluzione unica tutti i tributi, se non verrà prevista almeno una rateizzazione”.

LE AZIENDE - Per ora di rateizzazione non si è parlato, ma si tratterebbe di una misura dovuta e di un segno di minima vicinanza delle istituzioni, visto che a tutt’oggi le aziende agricole colpite dal sisma non hanno visto neanche un euro. Ma nella Bassa la mancanza di fondi non ha fermato, per ora, e comunque prima che la mannaia fiscale si abbatta con l’usuale malagrazia, gli imprenditori e gli agricoltori colpiti dal sisma, che con forza di volontà e soldi tirati fuori di tasca propria hanno cercato di ripartire come potevano. L’agricoltura non aspetta la ricostruzione, e tanti sono gli affiliati di Coldiretti che, in attesa di rimborsi fantasma, si sono tirati su le maniche per non perdere tutto.

I CITTADINI - Eppure non sono solo gli imprenditori a piangere: anche i cittadini terremotati sono interessati dalla stessa proroga-beffa, e soltanto coloro che hanno la casa distrutta o completamente inagibile sono esenti dal pagamento dell’Imu. Tutti gli altri fortunati il 16 dicembre dovranno invece aprire il portafoglio, con la consolazione, se di consolazione si può parlare, che non verranno applicati interessi di mora o penali. E vorremmo anche vedere.

I COMUNI - Di buono però qualcosa c’è nel decreto recentemente varato dai tecnici, ma riguarda soltanto i Comuni, che potranno valersi della non applicazione della spending review, della sospensione del patto di stabilità e, finalmente, dopo lunga attesa, della trasformazione in decreto del patto tra le Regioni colpite (Emilia Romagna, Lombardia e Veneto) della ripartizione dei fondi per il terremoto.

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