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Economia

Turismo: estate 2012 più che positiva per l'Appennino Modenese

Il terremoto, il caldo, la facile raggiungibilità e un buon rapporto qualità/prezzo: le località montane segnano in incremento delle presenze del 10%, dato in netta controtendenza rispetto al 2011 e all’andamento del turismo sul suolo nazionale

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di ModenaToday

Stagione agli sgoccioli, ma barometro delle presenze che volge al bello. Contrariamente alle aspettative la stagione estiva dell’Appennino modenese si chiude positivamente. Le condizioni meteo particolarmente favorevoli dovute a mesi di caldo record, hanno riportato in quota, alla ricerca di temperature più miti, molti turisti. A questo si è aggiunto il fattore ‘sisma’ che ha contribuito a spingere, soprattutto a giugno, molti cittadini residenti in pianura e non solo residenti nei comuni del cratere, a passare qualche giorno lontano dalle scosse e dalla paura. Hanno poi contribuito a riempire tante camere anche le centinaia di sfollati che molti hotel hanno voluto accogliere aderendo alla convenzione firmata da Asshotel-Confesercenti e Federlaberghi con la Protezione Civile. L’insieme di tutti questi elementi si è tradotto in un sostanzioso incremento delle presenze che a fine stagione si può prevedere prossimo al 10%: in piena e netta controtendenza con il dato nazionalicontrassegnato dal segno “-“.

“Si tratta di una stagione per molti aspetti eccezionale – spiega Daniele Cavazza responsabile di Confesercenti Modena per il Turismo - Le località montane modenesi, hanno rappresentato quest’anno una via di fuga immediata e comoda sia di fronte al rischio sismico che il nostro territorio inaspettatamente ci ha rivelato, sia alla canicola cittadina e dei territori pianeggianti limitrofi. L’offerta turistica però per essere competitiva deve far leva anche su altri aspetti oltre alla facile raggiungibilità. Sarà quindi importante puntare sulla promozione della nostra montagna come una meta che offre un ottimo rapporto tra qualità dell’offerta, sia del territorio che delle strutture, e costo della vacanza, cercando anche di fidelizzare tutti quei turisti che hanno scoperto quest’estate per la prima volta le località appenniniche nostrane”.

ANDAMENTO STAGIONALE - All’avvio di giugno, molte strutture ricettive si sono trovate di fronte ad un “effetto sisma” che ha generato parecchie disdette da parte della clientela proveniente da fuori regione. Allarmata, in maniera ovviamente ingiustificata, dalle notizie circa gli effetti del terremoto. Lo stesso “effetto sisma” però ha portato tanti cittadini dei comuni della pianura a scegliere la montagna modenese come luogo in trascorrere qualche giornata (e nottata) in tranquillità. Ad un giugno, quindi che ha fatto registrare dati solo leggermente superiori, +2% rispetto al medesimo periodo del 2011 (ovviamene al netto degli sfollati che hanno iniziato ad essere alloggiati dalla Protezione Civile negli alberghi convenzionati già dai primi giorni del mese) ha fatto seguito luglio: mese in cui il termometro superava abbondantemente i 30 gradi, contrariamente all’anno precedente quando le stesse settimane erano state caratterizzate da piogge, maltempo e temperature in picchiata. Queste particolari condizioni meteo favorevoli e al di sopra della media, hanno generato un aumento delle presenze valutabile approssimativamente intorno al 15%; incremento registrato in modo ancor più evidente nelle località situate a quote elevate. Il mese di agosto a parte la prima settimana, ha avuto anch’esso eccellenti condizioni meteo - identiche all’agosto 2011 – al punto da segnare un incoraggiante +3%.

PRESENZE - A detta di molti operatori quest’anno si è ritornati pienamente al turismo climatico. Sono stati generalmente gli anziani e le famiglie con figli piccoli a scegliere per le proprie vacanze le stazioni turistiche dell’Appennino modenese. Non sono mancate le coppie giovani, in aumento specie a luglio, quelle spinte a ricercare un po’ direfrigerio, nonché occasioni per fare sport, come del resto gli stranieri. In questo caso, conformemente al livello regionale il trend è in lieve salita, anche se è ancora difficile da quantificare, se non per bocca degli operatori: “Qualcuno in più s’è visto soprattutto francesi”. La possibilità di escursioni, insieme al nutrito calendario eventi – denso di appuntamenti ad agosto, ma da affinare in termini di qualità – alla possibilità di praticare sport come mountain bike e nordik walking, sono tra i fattori, sempre coadiuvati dall’ottimo rapporto qualità/prezzo, che hanno fatto preferire l’Appennino ad altri luoghi di vacanza. In flessione invece i gruppi sportivi: la tradizionale ospitalità rimane consolidata, ma ha pesato la crisi che ha portato non tanto ad una diminuzione del numero di questa tipologia di clientela, quanto alla loro consistenza e quindi capacità di occupare camere. Va poi rilevata la carenza di infrastrutture adeguate alle esigenze di queste compagini. Un aspetto secondo Confesercenti che merita più d’una riflessione, dato che la montagna modenese ha costruito su questo genere di ospitalità uno dei suoi punti di forza. Quanto alla provenienza dei turisti, la predominanza è dei modenesi, seguiti da bolognesi, reggiani e toscani in genere delle province di Pistoia, Lucca, Pisa e Livorno. Sulla formula di soggiorno e la permanenza media, comunque ha pesato indubbiamente la crisi economica. Raramente si sono  visti periodi di vacanza di 2 o più settimane. Molto più frequente la singola settimana se non il week-end lungo. Si rileva comunque una certa parsimonia nel turista medio che ha teso ad una diminuzione dei consumi extra.

RISULTATI - “Il risultato ottenuto in termini di presenze comunque – tiene a precisare Cavazza - è da attribuire anche alla capacità degli imprenditori locali del settore turistico che, hanno saputo promuovere un’offerta attrattiva adeguando i prezzi alle esigenze di una clientela con una capacità di spesa contenuta, pur garantendo un buon livello di qualità. Ma il mantenimento della qualità delle proposte, affiancato alla diminuzione dei prezzi praticati, ha indubbiamente eroso i margini e la redditività delle imprese. Ancora una volta però il sistema turistico modenese, seppure in questa fase di crisi economica, ha tenuto segnando anzi una performance di assoluto rilievo nel depresso panorama turistico nazionale di questa estate 2012. È stata indubbiamente positiva in questo contesto la scelta delle Amministrazioni Comunali del nostro Appennino di non applicare l’imposta di soggiorno che avrebbe vanificato gli sforzi di molti operatori nel mantenere i prezzi molto competitivi. La sfida più importante ora si sposta sulla fidelizzazione dei turisti, soprattutto di quelli che hanno visitato per la prima volta la nostra montagna. E’ vero che le risorse per la promozione turistica sono in diminuzione, ma non si può pensare di sopravvivere senza investire se vogliamo avere un futuro e tenere il passo con i nostri competitori”.

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