"Ascolto il tuo cuore città", martedì 18 aprile Michele Zini
Terzo appuntamento con il ciclo di incontri "Ascolto il tuo cuore, città" a cura di Claudia Baracchi, docente di Filosofia Morale presso l'Università di Milano-Bicocca. Il ciclo di incontri, che si snoderà fino al 29 maggio, si pone in continuità con il nuovo progetto di teatro partecipato di ERT "Un bel dì saremo" e si avvale della collaborazione della Scuola di Teatro Iolanda Gazzerro -laboratorio permanente per l'attore: gli allievi del corso Fondamenti di pratiche attoriali, approvato dalla Regione Emilia-Romagna e cofinanziato dal Fondo Sociale Europeo, accompagneranno gli incontri con letture a tema.
Sarà Michele Zini, architetto, designer, socio dello studio ZPZ Partners e docente a contratto del Politecnico (MI) Scuola del Design, a condurre il terzo incontro martedì 18 aprile: alle 21.00 "La città come ecosistema. Le metropoli teoriche e la identità contemporanea". «È vero - afferma lo stesso Zini - occorrono bravi architetti per realizzare belle città, dove si vive bene. È una condizione necessaria e purtroppo rara, ma neppure sufficiente: la città contemporanea non è solo un insieme di edifici e strade, ma un territorio di persone, dati, relazioni immateriali e fisiche. Il progetto si deve occupare anche di questo plancton di oggetti e servizi fondamentale per il funzionamento della città e per la sua identità. Negli edifici, forma e funzione sono ormai scollegate: spazi generici supportano attività diverse; gli oggetti e i servizi sono i software del hardware ambientale. Penso la città come un tessuto con alcuni punti emergenti, luoghi speciali ed intensi, attrattori di funzioni (e passione, denaro, progetti…): sono come pietre in un torrente, che creano discontinuità. È difficile cambiare il torrente ma è possibile muovere le pietre… Fare un progetto di architettura, o di un frammento di città, significa quindi immaginare le relazioni tra le persone, il contesto, il ritmo, il sapore. È un progetto di una identità. La cultura di progetto ha il compito di ridefinire i modelli di sviluppo e di benessere, di individuare nuovi modi di abitare e i loro nuovi linguaggi formali: verso uno sviluppo sostenibile e una estetica sostenibile».
Gli incontri, a ingresso libero, si terranno tutti presso il complesso San Paolo, sede della Scuola di Teatro Iolanda Gazzerro in via Selmi 69 a Modena, aperta per l'occasione alla città: qui si incroceranno le prospettive di diverse discipline umanistiche e scienze sociali, con lezioni e letture in cui gli studiosi saranno affiancati dagli attori-allievi della Scuola. Un invito a indagare le forme delle convivenza umana e non solo, alla scoperta del perché nasce una città, cosa la lascia morire ma soprattutto perché non possiamo pensarci senza la città.