Cento anni dalla rivoluzione bolscevica, due appuntamenti con SinistraClasseRivoluzione
"Cento anni fa il vecchio mondo ha tremato. Facciamolo tremare di nuovo!" Per festeggiare il centenario dell’insurrezione che portò al potere i soviet (consigli) degli operai, dei soldati e dei contadini diretti dal partito bolscevico, SinistraClasseRivoluzione di Modena organizza per martedì 7 novembre alle ore 20,30 un presidio davanti al cippo (viale C. Menotti 370) degli operai delle fonderie uccisi dalla polizia di Scelba il 9 gennaio 1950 e di seguito, alle ore 21, la proiezione di un documentario sulla vita di L. Trotskij, principale artefice della rivoluzione russa assieme a Lenin, realizzato dalla Tendenza Marxista Internazionale in collaborazione con Esteban Volkov, nipote del grande marxista fatto uccidere nel 1940 da Stalin e presidente della casa-museo di Trotskij a Coyoacan in Messico. Dopo il documentario seguirà un dibattito. Concluderemo la serata con un brindisi fraterno in omaggio alla rivoluzione ed alle milizie rosse che cento anni fa diedero l’assalto finale al Palazzo d’Inverno a Pietrogrado.
A cento anni dal più grande avvenimento della storia umana, la rivoluzione russa, Lenin ed il partito bolscevico fanno ancora paura a chi detiene il potere, in Italia e ovunque nel mondo. I media e gli intellettuali della classe dominante sono impegnati a denigrare in ogni modo i bolscevichi e la rivoluzione russa, presentandola come un colpo di stato orchestrato da un piccolo gruppo di cinici intellettuali estranei alle masse. Da Ezio Mauro su RaiStoria a Paolo Mieli sul Corriere della Sera, dallo speciale della rivista Focus al quotidiano britannico Guardian o al New York Times che ripesca la calunnia iperbolica di un Lenin agente del Kaiser, cambiano alcuni punti ma il messaggio di fondo non muta: i gulag e le mostruosità del regime stalinista erano già insite nella rivoluzione d’Ottobre e nella società che i bolscevichi iniziarono a costruire – e a difendere dall’invasione di 21 eserciti stranieri! – ai tempi di Lenin.
Noi pensiamo, invece, che la rivoluzione d’Ottobre ed i primi anni di vita della Russia sovietica costituiscano il punto più alto sinora raggiunto nella lotta per rovesciare il capitalismo ed eliminare dalla faccia della terra sfruttamento ed oppressione. Nel mezzo di una crisi organica del capitalismo, difendere la rivoluzione russa dalle calunnie dei reazionari di ogni tipo e studiarne le lezioni è fondamentale per chi, oggi, continua a battersi contro un sistema economico-sociale condannato dalla storia e dagli effetti sempre più disastrosi sulla vita della gran parte dell’umanità.
I potenti hanno ragione di aver paura della rivoluzione russa. Infatti, l'idea che le persone comuni - gente che è abituata da questa società a dover faticare e a non dover pensare e a non dover decidere - possano svegliarsi, possano prendere in mano il proprio destino e possano lottare per prendere il potere è quello che spaventa i borghesi di oggi ed è quello che ancora oggi è il primo insegnamento della rivoluzione russa.