rotate-mobile
Cultura Via della Manifattura dei Tabacchi

Il “Manichino” va in pensione, il bilancio della mostra contestata

In quattro mesi e mezzo si sono contati 17 mila visitatori, oltre la metà a pagamento, quasi 37 mila euro l'incasso complessivo. In 1.500 alle visite guidate. Per la mostra "Il Manichino della storia" al Mata confermato il costo di 550 mila euro

Inaugurata venerdì 18 settembre, nell’ambito del festivalfilosofia 2015, la mostra d’arte contemporanea “Il manichino della storia. L’arte dopo le costruzioni della critica e della cultura”, allestita al Mata all’ex Manifattura Tabacchi di Modena è stata visitata da 16.817 persone, oltre la metà a pagamento (9.812), mentre 7.635 hanno approfittato delle occasioni in cui l’ingresso era libero (oltre 6mila nei tre giorni del Festivalfilosofia).

Questi i numeri delle presenze alla discussa mostra negli spazi affittati dal Comune all'Ex Manifattura Tabacchi. Il resto delle statistiche riguarda l'aspetto economico, nodo spinoso. L’incasso totale - comprensivo di biglietti, visite guidate a pagamento su prenotazione, vendita cataloghi - è stato di 36.824 euro.Riguardo ai costi l’Amministrazione comunale conferma che si attestano sui 550mila euro. Di questi, 209mila sono arrivati dalla Regione Emilia-Romagna nell’ambito dei finanziamenti destinati alle azioni per Expo 2015, 100mila circa li ha investiti Apt Servizi per la comunicazione degli eventi modenesi legati a Expo, e 55mila sono stati il contributo di Confindustria Modena alla mostra.

Per l’assessore alla Cultura Cavazza, che ha illustrato i dati in conferenza stampa, “accanto alle prime cifre del bilancio economico è importante sottolineare quanto la mostra al Mata abbia fatto parlare in Italia di Modena come luogo aperto alla cultura contemporanea”. Dalla rassegna stampa, infatti, si evince come l’esposizione inaugurale del Mata sia stata ben accolta dai media nazionali che hanno apprezzato la qualità del progetto scientifico, in grado di proporre al pubblico novanta opere particolarmente significative dell’ambito artistico contemporaneo. È stata inoltre sottolineata l’importanza del recupero di un complesso storico al centro della città che si candida a diventare il principale polo espositivo e culturale di Modena.

In virtù delle svariate pubblicazioni su media generalisti e di settore, l'Amministrazione sottolinea: “Unanimemente, i media hanno sottolineato quanto Modena sia da considerare una delle realtà più vivaci del panorama artistico contemporaneo, una delle poche città in Italia che ancora investe in cultura”.

Un'ottimismo, quello ostentato in questi mesi da Muzzarelli e dall'assessore Cavazza, che non è riuscito a spazzare via tutti i dubbi su un'operazione dalle implicazioni politiche ed economiche che sono state per lungo tempo bersaglio delle opposizioni cittadine e che paino destinate a non placarsi.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Il “Manichino” va in pensione, il bilancio della mostra contestata

ModenaToday è in caricamento