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Ceramicland a Sassuolo. Storie straordinarie di persone, prodotti e luoghi

Un Think Tank , un “pensatoio territoriale” per proiettare nel futuro il caro vecchio distretto della ceramica. Mai come oggi dobbiamo interrogarci su modello di sviluppo, made in Italy, competenze e formazione, qualità del territorio

Ceramicland è una strategia partita nel 2014 con l’intento di offrire una nuova immagine di quel territorio comunemente noto come distretto ceramico.  Da quell’anno, ogni anno, si sono tenute iniziative che in qualche modo hanno cercato di raccontare un  territorio ricco di storia, di energia creativa ed imprenditoriale. Una narrazione rivolta in primis alle nuove generazioni ma anche  alla comunità locale. 

Questa fase sperimentale di quattro anni si traduce oggi in un primo evento pilota denominato TerraCeramica che vuole  mettere insieme in modo organico le esperienze fatte. Esperienze che si integrano e intrecciano da un lato con strategie regionali per arrivare a costituire il Cluster Regionale Emiliano Romagnolo della Ceramica (territorio sassolese e territorio faentino) dall’altro con strategie nazionali quali quella messa in campo da Confindustria Ceramica, Fondazione MIC (Museo Internazionale delle Ceramiche in Faenza) AiCC (Associazione italiana città della ceramica) e Centro Ceramico che nel 2017 e per tutto il 2018 hanno collaborato per il progetto di mappatura nazionale della ceramica denominato Mater Ceramica.

L’evento-pilota  vuole accendere i riflettori su storie, luoghi e attività assolutamente straordinarie troppo spesso sconosciute o dimenticate. Ma l’evento pilota aspira a diventare nel tempo qualcosa di molto più importante: un Think Tank , un “pensatoio territoriale” per proiettare nel futuro il caro vecchio distretto della ceramica. Mai come oggi dobbiamo interrogarci su modello di sviluppo, made in Italy, competenze e formazione, qualità del territorio. Dobbiamo in qualche modo rivedere una catena del valore che non si esaurisce più solo nelle qualità tecniche ed estetiche di un prodotto ma che comprende aspetti nuovi: l’unicità della nostra storia industriale, la cultura,  il territorio come incubatore di processi creativi, l’ambiente naturale, la sostenibilità produttiva ecc.        

TerraCeramica prenderà forma attraverso convegni, eventi, itinerari ed esperienze formative e  sarà suddiviso in due fasi: la prima il 5-6-7 ottobre 2018 e la seconda in aprile 2019.  Nella prima fase si vuole affrontare il significato del territorio nella nuova geografia globalizzata ed evidenziare (e riscoprire) quei valori specifici quali la cultura, la storia, l’ambiente, il capitale sociale che in qualche modo ne possono sancire un rinnovato ruolo e lo si farà parlando anche di Turismo Industriale. Ormai ampiamente praticato in Europa e nel mondo in ogni settore produttivo questa forma di turismo sembra assumere un duplice valore strategico: da un lato una opportunità di immagine aziendale e dall’altro un formidabile veicolo di made in Italy.  Senza dimenticare che, se ben integrato con strategie storico-culturali ed ambientali, potrà diventare un eccellente volano di attrattività territoriale.

Nella seconda fase si vuole invece affrontare il tema del design applicato alla ceramica. Dopo aver affrontato con Lezioni d’Autore il valore teorico-culturale e strategico del design si vuole ora affrontare la progettualità applicata alla ceramica, la prassi e la sperimentazione, la ricerca e lo sviluppo, le nuove frontiere d’uso della ceramica industriale. Per iniziare a riposizionare il distretto ceramico come “creative industry” e collocarlo in un contesto internazionale di Economia della Cultura e della Creatività.  

TERRACERAMICA FASE 1: Alla riscoperta di un territorio che ha scritto la storia mondiale della ceramica industriale. Dove si incontrano  storie affascinanti di prodotti, imprese, luoghi e persone.

TERRACERAMICA FASE 2: Fabbriche di bellezza, dove si incontrano una secolare cultura progettuale e le nuove frontiere del design nell’industria ceramica 
Partner di TerraCeramica: l’evento pilota nasce grazie alla collaborazione fra enti pubblici (6 Comuni del Distretto Ceramico: Casalgrande, Castellarano, Fiorano Modenese, Formigine Maranello, Sassuolo), e soggetti privati (Edi.Cer. Spa, Confindustria Ceramica e le aziende del settore ceramico) e grazie al contributo di soggetti istituzionali ed economici del territorio (Banca Popolare dell’Emilia Romagna, Camera di Commercio di Modena, Fondazione Cassa di Risparmio di Modena) nonché collaborazioni con enti culturali (Museo Internazionale delle Ceramiche in Faenza).

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