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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cultura

Curiosità Modenesi | La storia del misterioso apprendista stregone

Un viaggio nella Modena del mistero attraverso due personaggi che sarebbero stati al centro di studi esoterici

Pochi ancora sono a conoscenza dell'importanza di Modena come centro di studi della Kabbalah ebraica e dell'Alchimia durante il Rinascimento. A raccontarcelo è la studiosa di storia dell'arte Elisabeth Mantovani. Questa tradizione nasce con Angelochai nipote di Mordechai da Modena e figlio prediletto di Leone da Modena, illustre quanto mai discusso personaggio dedito all'alchimia, fu lui stesso studioso di Kabalah e praticante alchimista. Mordechai, di origine modenese ma risiedente a Venezia insieme al padre Leone, aveva aperto un laboratorio di alchimia insieme a un certo Giuseppe Grillo.

Nel 1615, dopo lunghi esperimenti, credette di aver creato 10 once di argento puro da nove once di piombo e un'oncia di argento. Quello che Mordechai aveva creato era però arseniato di rame! Il processo di creazione durò per mesi e il povero Mordechai morì avvelenato dalle esalazioni del composto chimico da lui elaborato.

Secondo il racconto di Leone da Modena il sangue fluiva dalla testa di Mordechai incessantemente attraverso la bocca. Mordechai non fu il solo a cimentarsi in questi esperimenti. Prima di chiamarsi via Coltellini, la stradina che costeggia a sinistra l'attuale Sinagoga prendeva in nome da un certo Daniel Machari, orefice ed alchimista tedesco, assassinato nel suo laboratorio a seguito di un parapiglia durante il quale Daniel avrebbe tentato di ricavare proventi dall'"oro" prodotto nel suo laboratorio.

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