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Cultura

Curiosità Modenesi | La Guazza di San Giovanni, tra streghe e nocino

Una notte ricca di leggende e tradizioni quella che stiamo per affrontare. Ecco da dove ha origine la storia della Guazza di San Giovanni

Un detto modenese molto noto sostiene che: "S' t' vù che ai tu pénn al tignola a n' dega dan fai ciapé la guazza ad San Zvan" ovvero "Se vuoi preservare dalle tignole o tarme i tuoi panni fagli prendere la guazza di San Giovanni". Ma che cos'è questa guazza e perché è così legata alla tradizione modenese? Si tratta della notte tra il 23 e il 24 Giugno, quando si forma l'acqua di prima mattina primaverili, in quanto proprio il 21 di Giugno vi è il passaggio dalla primavera all'estate con il solstizio d'estate. Da questa coincidenza nascono tutte le leggende e le tradizioni che si collegano.

La tradizione più nota riguarda la preparazione del nocino, infatti secondo la ricetta modenese questo tipico liquore locale ha una regola fondamentale, ovvero bisogna raccogliere le noci prima che arrivi la guazza di San Giovanni. Anche se per alcuni bisognerebbe anche una settimana prima di questa data. Ma è anche la notte giusta per raccogliere quelle erbe che servono per l'herbario solstiziale estivo, tra cui malva, artemiia, iperico, ruta e camomilla. Se infatti, secondo la tradizione, il mattino seguente ci si fosse lavati il viso con quest'acqua si ottenevano benefici per la propria salute. 

Però la notte si San Giovanni è anche legata alle streghe e a varie leggende. Infatti è tipico durante questa notte accendere dei falò nelle campagne come rito propriziatorio e purificatore, capace di scacciare gli spiriti maligni. Ed è anche però la notte delle streghe, infatti si credeva un tempo che durante questa notte si riunissero per realizzare pozioni magiche, e il luogo di raduno fosse appunto l'albero della noce. 

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