Novità editoriali | Carlo Previdi e il genio cristiano di Ludovico Antonio Muratori

Come ogni anno, molte sono le novità editoriali che in questo periodo trovano spazio sugli scaffali delle librerie, ma una fra tutte si appresta a riscuotere, per il suo implicito interesse, il gradimento del pubblico cittadino. Parliamo dell'ultimo volume, edito da Il Fiorino, dello scrittore e storiografo modenese Carlo Previdi dedicato ad una delle figure di maggior spicco della cultura locale e nazionale: Ludovico Antonio Muratori. Dello studioso settecentesco, di cui quest'anno si celebrano i 300 anni dalla nomina a Prevosto di Santa Maria della Pomposa, poco in realtà i non addetti ai lavori conoscono se non il nome, più volte accennato, e l'impegno sacerdotale. In realtà, Muratori incarna buona parte dell'evoluzione di Modena sia da un punto di vista letterario che sociale con un'importanza alla quale Previdi rende il giusto onore completando, peraltro in maniera esaustiva, il trittico delle vicende ducali del '6/700 inaugurato con il libro su Raimondo Montecuccoli e proseguito con quello riguardante Francesco III.

A quasi tre secoli dalla morte, Ludovico Antonio Muratori continua a far parlare di sé. "Non potrebbe essere altrimenti data la sua rilevanza non solo di storico ma anche di filosofo, politico, giurista, teologo, economista e di tanto altro ancora."

Non è dunque un caso che lo abbia definito già nel titolo del libro 'un genio cristiano'. "Caratteristica a cui, tuttavia, devono necessariamente essere associate altre qualità. Muratori è stato, infatti, un uomo caritatevole, tollerante, con uno sguardo estremamente aperto e attento alla realtà del suo tempo."

Caratterizzato dai primi nascenti fermenti illuministici. "Che lo hanno spinto ad appoggiare con grande decisione le idee di uguaglianza, libertà e fraternità. Principi all'epoca alquanto innovativi e dei quali, pur rifuggendo le pericolose tendenze ateistiche, fu convinto assertore. Proprio per questo diversi intellettuali vedevano in lui un punto di riferimento e una statura riconosciuta in buona parte d'Europa."

Anche a Modena, immaginiamo. "Sì, grazie a Francesco III che, essendone stato in gioventù allievo, mise in pratica tutta una serie di brillanti riforme culturali, legislative, sanitarie ispirate  ai valori di una moderna visione cristiana."

Prerogativa di una crescita sociale a tutto tondo. "E mai trascurata dal Muratori come, del resto, testimonia la sua Compagnia della Carità (1720), una meritevole istituzione umanitaria, tesa a sostenere, religiosamente, moralmente e concretamente, le persone disagiate alle quali è sempre stato vicino."

Senza per questo rinunciare alla propria passione letteraria. "Confermata in diverse e pregevolissime opere del livello dei Rerum Italicarum Scriptores del 1738 (25 volumi, un ventiseiesimo uscì postumo nel 1751), e in altri trattati tra i quali Del governo della peste e delle maniere di guardarsene (1714), Dei difetti della giurisprudenza (1742), Della forza della fantasia umana (1745),  e Della Pubblica Felicità, oggetto de’ buoni Principi (1749), ricchi di importanti riflessioni di ordine politico, filosofico e di pubblica utilità che, spesso, furono al centro di vivaci carteggi con eminenti personalità quali Isaac Newton, Leibniz, Montesquieu, Caterina di Russia e Federico II di Prussia." 

Lo stile da lei adottato nel suo libro si sviluppa in una costante alternanza tra approfondimento saggistico e scrittura narrativa: una scelta voluta? "Sì poiché ritengo che una formula prevalentemente divulgativa e poco cattedrattica possa aiutare a far comprendere meglio, e con avvincente scorrevolezza, la vita di un uomo, di sicuro complesso."

Da autore prolifico quale lei è, Previdi, presumiamo che abbia già in mente un nuovo progetto per il 2017. " Al momento non posso anticiparvi niente. Tuttavia, sto pensando di mettermi un'altra volta prova con un romanzo ambientato ai giorni nostri. Ci ragionerò sopra. Potete contarci."