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Cultura Castelfranco Emilia

Itinerari Modenesi | Cosa vedere a Castelfranco Emilia in un giorno

Un viaggio nella splendida città di Castelfranco Emilia, contesa da sempre tra modenesi e bolognesi, e che diede i natali al tortellino

Castelfranco Emilia è una delle principali città modenesi, ed è famosa per due motivi, da un lato perché è stata la città più contesa tra  modenesi e bolognesi nei secoli passati, e dall'altro perché è nato in questo posto il tortellino.

CASTELLO DI PANZANO. La villa-castello di Panzano si caratterizza come un complesso composto da 4 corti contigue. La corte padronale è posta a sud munita di due torri e di portico e scalone verso est sul canale di Zena.La corte abitativa padronale è posta nella zona a nord ed è distribuita con un sistema di logge ed ambienti e saloni passanti. 

VILLA SORRA. La villa si erge al centro della tenuta ed è stata commissionata dal conte Antonio Sorra, da cui ancora oggi prende il nome, all'inizio del XVIII secolo al progettista Giuseppe Anonio Torri. Il palazzo è costituito da un corpo centrale, a pianta quadrata, che ha al suo apice un'altana. Il giardino di villa Sorra è sicuramente l'elemento di maggior pregio, un vero e proprio gioiello di rara bellezza, parliamo infatti di quello che è un caso emblematico nella storia del giardino italiano, certo l'esempio più rappresentativo di giardino romantico dell'Ottocento estense.

FORTE URBANO. La costruzione fu commissionata da papa Urbano VIII nel 1626, affidando il progetto all'ingegnere Giulio Buratti di Senigallia, con lo scopo di difendere i confini dello Stato Pontificio. Ma diventò famoso quando ad inizio del '700 le truppe tedesche, impegnate nella Guerra di successione spagnola, cinsero d'assedio il forte. Poi nella primavera del 1796 le truppe di Napoleone vi si insediano accolte come portatrici di libertà.

STATUA DEL TORTELLINO. E' un tortellino così grande che non potrebbe stare in nessuno dei vostri piatti o pentole, infatti misura 50 cm, peccato sia di bronzo quindi è sconsigliato mangiarlo. La statua realizzata da Gianni Ferrari ripercorre la leggendaria storia di com'è nato questo piatto, infatti ai lati del mega-tortellino si trovano le statue della dea Venere e del proprietario dell'oste dell'Osteria Corona che la osserva nuda e viene ispirato. Una storia che affonda le origini nel poema di Alessandro Tassoni.

CHIESA DI SAN GIACOMO. La storica chiesa di San Giacomo sorge sul lato meridionale della principale via Emilia, quasi dirimpetto alla chiesa di S. Maria Assunta. Le sue origini sono antiche, si pensa che esistesse già nel 1252, venne però poi modificata ed ampliata dai frati agostiniani che trovarono qui dimora dal 1532 al 1796, quando passò poi in mano al Clero Secolare dopo il periodo napoleonico. Delle opere artistiche presenti all’interno vale la pena citare la statua della Madonna della Cintura e quelle di Santa Monica e Sant'Agostino, di San Nicola da Tolentino, San Mauro e Santa Gertrude, ma anche il dipinto della Beata Vergine di Loreto con i Santi del 1665, opera della pittrice bolognese Elisabetta Sirani. Vicino all’ingresso della chiesaè conservato il solenne sepolcro di Mons. Vincenzo Tarozzi.

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