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Cultura Nonantola

Itinerari Modenesi | Storia e curiosità di Nonantola e dintorni

Nota per la sua abbazia, Nonantola ha molto da raccontare tra le torri medievali, la tradizione della Partecipanza, misteri e personaggi che l'hanno caratterizzata, e tesori conservati

#1 Perché si chiama Nonantola? 

Secondo il racconto di Galvaro Fiamma, la Badia di Nonantola fu fondata da Ugo, e che assunse quel nome da novanta milanesi uccisi in maniera tutt'oggi ignota (secondo quanto riportato dal libro "Storia dell'augusta badia di San Silvestro" di Girolamo Tiraboschi). Per quel motivo secondo sempre Fiamma, Re Ugo  concesse la Badia alla Chiesa di Milano. E seppur questo evento dei novanta milanesi uccisi non sia confermato da alcun documento, si sa tuttavia che l'abate Gerlone dovette trovare uno stratagemma burocratico affinché tale promessa di cessione non avvenisse. Alla fine non solo Nonantola rimase indipendente da Milano ma divenne persino un vescovato autonomo.

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#2 Una storia molto antica

Nonantola raccoglie nella propria storia un mistero già dall'antichità, infatti il primo insediamento nonantolano era terramaricolo. Il sito dell'insediamento si situava presso l'attuale frazione di Redù tra il XVI e il XIII a.C. per poi scomparire nel nulla senza che vi fossero tracce che la ricollegassero a guerre o epidemie. Di quell'antico periodo storico non si hanno molte informazioni, tuttavia sappiamo che le strutture e il modo di vivere era simile a quello delle più note terramare di Montale.

#3 L'Abbazia e le sue curiosità

La potremmo definire un'abbazia dei record. Basti pensare che in questo luogo si trovano reliquie uniche tra cui la  Santa Croce di Gesù, contenente il più grande frammento della croce su cui venne ucciso Gesù, ma anche il braccio di San Silvetro. Così come è ricco il patrimonio della biblioteca medioevale, con 4500 pergamente di cui ben 131 sono antecedenti all'anno mille. E poi questo fu luogo di passaggio di papi, re ed imperatori, oltre al fatto che fu anche luogo di sepoltura di San Silvetro, oggi a Roma, e anche di papa Adriano II, ma anche il luogo di incontro tra papa Marino e l'imperatore Carlo il Grosso.

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