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Cultura

Festival Filosofia 2017. L'arte raccontata in 50 lezioni magistrali

Le arti umane raccontate attraverso 50 lezioni magistrali con filosofi come Platone, Lucrezio, Galileo Galilei, Benjamin, Heidegger, Marx, Arendt, Adorno, la Scuola di Francoforte e tanti altri

Come ogni anno il Festival della Filosofia 2017 sarà caratterizzato dal consueto, e molto seguito, programma di "Lezioni dei classici", con grandi interpreti del pensiero filosofico presentano le opere che hanno maggiormente segnato la riflessione sul tema delle arti.  Si tratteranno filosofi come Platone, Lucrezio, Galileo Galilei, Benjamin, Heidegger, Marx, Arendt, Adorno, la Scuola di Francoforte e tanti altri. 

Giuseppe Cambiano discuterà la “Repubblica” per mostrare il ruolo delle tecniche – artistiche e politiche – nel pensiero di Platone, mentre Enrico Berti, volgendosi alla “Etica Nicomachea” di Aristotele, ricostruirà la distinzione fondamentale tra praxis e poiesis da cui discendono le diverse forme del fare. Ivano Dionigi commenterà il “De rerum natura” di Lucrezio per evidenziare il ruolo fondamentale dello sviluppo di arti e tecniche, segnatamente quelle retoriche, nel progresso della civiltà.

Facendo il punto sugli esiti moderni, Paolo Galluzzi tratterà il “Sidereus Nuncius” di Galilei: attraverso il tema del cannocchiale emergerà l'inestricabile connessione tra scienza, tecnica, arte e sapere nella cultura della rivoluzione scientifica. Nel secolo che ha determinato le forme della contemporaneità, Gabriella Turnaturi discuterà “La metropoli e la vita dello spirito” di Simmel per mostrare la dimensione scenica della vita urbana, mentre Maria Teresa Pansera farà il punto sul dibattito intorno all'origine della tecnica attraverso un'analisi de “L'uomo” di Gehlen.

Due strade sullo statuto dell'opera – quella che la include nel processo di riproducibilità e quella che ne sottolinea la radice mistica – saranno ricostruite da Andrea Pinotti e Vincenzo Cicero, che si occuperanno rispettivamente de “L'opera d'arte nell'epoca della riproducibilità tecnica” di Benjamin e de “L'origine dell'opera d'arte” di Heidegger. Adriana Cavarero esaminerà il testo di Hannah Arendt su “Marx e la tradizione del pensiero politico moderno” da cui discende la cruciale distinzione tra “lavoro” e “opera”, mentre Remo Bodei, analizzando la “Teoria estetica” di Adorno, mostrerà in che senso la Scuola di Francoforte abbia attribuito un significato culturale e politico al brutto.

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