rotate-mobile
Cultura

Magner Bein | Le leggende dei frutti più tipici del territorio modenese

Vi sono tre frutti tipici del territorio modenese, che sono giunti fino ad oggi insieme a leggende che li riguardano

Le noci modenesi

Forse lo si udiva ancora tra le tifoserie di calcio quando Modena e Reggiana si sfidavano sul campo. Se i modenesi definivano i reggiani "Teste Quadre", questi definivano i geminiani "nusòn", un dispregiativo che è ricorrente spesso sul confine tra le due province, nelle zone di Rubiera per intenderci. Qual è l'origine storica del dispregiativo "nusòn" con cui i reggiani si riferivano ai modenesi?

ìL'origine sembrerebbe medioevale nel periodo delle guerre e rivalità fra i comuni, dove piccole battaglie di poche decine di uomini erano all'ordine del giorno e il fiume Secchia non  mancava mai colorarsi di rosso sangue. Spesso quelle battaglie, più simili a delle risse, nascevano quando un reggiano dava del "nusòn" ad un modenese. La parola provenien dal dialetto "nòsa" che è traducibile in italiano con "noce". Secondo i reggiani, infatti, i modenesi venivano battezzati con l'olio di noce. Era davvero così?

Si sa che in quel periodo il territorio modenese era ricchissimo di alberi di noce, che venivano coltivati con molta cura perché fonte di ricchezze e commerci, soprattutto con la vicina Toscana. Il legname era molto utile nella fabbricazione dei mobili, mentre il frutto era considerato un cibo prelibato, soprattutto se accompagnato col miele, e per questo costava. Invece l'olio di noce, ottenuto dalla spremitura dei frutti in appositi frantoi veniva utilizzato come combustibile e se ne produceva in tale quantità che a Modena si diceva che vi fosse più olio che acqua. I reggiani invidiosi di questa fonte di ricchezza erano soliti dire che i modenesi si battezzavano con l'olio di noce. 

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Magner Bein | Le leggende dei frutti più tipici del territorio modenese

ModenaToday è in caricamento