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Modena LifeStyle | Gli 8 modi per riconoscere una vera Paltadora modenese

Chi sa cos'è una Paltadora sa anche quali sono le inevitabili calamità che terrorizzano chiunque l'accompagni in centro a fare un giro o peggio la spesa

Il termine "Paltadora" ha un'origine storica che guarda indietro di un paio di secoli, ma nel tempo si è trasformata da termine relativo ad un lavoro ad un modo di dire tutto modenese per indicare quelle donne a cui piace chiacchierare. Questo perché le donne che lavoravano presso l'Appalto dei Tabacchi, e da lì Paltadore, erano solite parlare durante il lavoro per evitare lo stress legato a mansioni ripetitive. Da questa storia è nato poi tutto uno scenario. Ecco i 10 modi per riconoscere una vera Paltadora modenese: 

#1 "Mo guerda chi ghè"

Appena una Paltadora incontra una collega in giro per il centro storico la prima frase che le sentirete uscire dalla bocca sarà "Mo guerda chi ghè" urlato ai quattro venti. E da lì "Mo guerda chi ghè, la Cesarina" o "la fiola della Maria". 

#2 Problemi con il timbro di voce

Le Paltadore hanno tanti aspetti positivi, per esempio difficilmente le vedrai tristi, anzi spesso assumono quel bel sorriso delle rezdore modenesi. Eppure hanno un problema con il timbro della voce che arriva fino a 10 volte quello che dovrebbe essere, spaccando i timpani a chi è lì vicino. 

#3 Il mercato Albinelli

Se parliamo di tempio delle Paltadore sicuramente non si può non nominare il Mercato Albinelli. E' noto come il covo delle Paltadore, le quali per fare la spesa impiegheranno dalla due alle tre ore, portandosi a casa quella melanzana e quella patata che gli servivano per il pranzo. 

#4 Tutto scorre, tranne il tempo

Per le Paltadore la percezione del tempo è ben diversa da quella di una persona comune, infatti non solo impiegano molto tempo a fare la spesa, ma le chiacchiere che fanno sono paragonabili per durata solo alle Filippiche di Demostene. 

#5 "Devo scappare"

Quando si fanno le 11.30 vedrai che insieme diranno "devo scappare" o "c'ho da fare", ma è solo una subdola illusione, perché resteranno a parlare per almeno un'altra ora. 

#6 "Il fiol della..."

Le Paltadore quando vedono qualcuno di giovane che conoscono non lo chiamano per nome, ma per loro è "il fiol" o "la fiola" o "il putein" e poi mettono il nome della madre, mai del padre. "Guerda, il fiol della Cosetta".

#7 Mai accompagnare la Paltadora in centro

Se hai intenzione di non fare rientro per settimane a casa accompagnare una Paltadora a fare la spesa è una buona idea, altrimenti scappa. Perché appena lei avrà messo piede nelle vie attorno a piazza Grande, tutte la riconosceranno e per te la giornata è finita. 

#8 I pizzicotti

E se per caso hai anche la sfortuna di avere dagli o ai 20 anni ti va anche peggio, perchè appena le amiche della Paltadora ti vedono iniziano a toccarti la faccia come fosse pongo e spostarti le guance in ogni direzione. 

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