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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cultura

Famelab incorona a Modena i due scienziati vincitori

Dieci concorrenti provenienti da tutta Italia, tre giurati, duecento ragazzi delle scuole secondarie e una sfida: raccontare la ricerca scientifica in tre minuti e con parole semplici. Sfida raccolta a Modena per la selezione locale di FameLab, il talent-show internazionale della divulgazione scientifica (promosso in Italia dal British Council) che a giugno, al Cheltenham Science Festival, in Gran Bretagna, decreterà il vincitore su 28 paesi.

A Modena sul podio più alto – votati dai giurati Marcello Pinti (docente dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia), Elisa Palazzi (ricercatrice del CNR di Torino) e dal giornalista e scrittore Federico Taddia – è salito il ricercatore in ingegneria biomedica Filippo Piccinini dell’Università di Bologna e Giulia Melchiorre, studentessa di matematica all’Università di Pisa. Saranno loro, a maggio, a partecipare alla finale nazionale.

“Siamo molto orgogliosi di aver portato a Modena l’evento con scienziati provenienti da tante università italiane – spiega Daniela Longo, cofondatrice di Pleiadi Modena, che in collaborazione con l’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia ha tenuto le fila organizzative dell’evento. – È la prima volta che FameLab approda nella nostra città, per quest’anno unica sede dell’Emilia Romagna. Il contest di oggi è stata l’occasione per trasmettere alla comunità il valore che la città attribuisce alla ricerca scientifica e universitaria e per l’Ateneo cittadino di entrare in contatto con i ragazzi delle scuole superiori di tutta la provincia”.

Capofila del progetto, Pleiadi Modena è una costola di Pleiadi, che dal 2016 lavora nel campo della comunicazione e della divulgazione scientifica con progetti, eventi e prodotti editoriali rivolti a bambini, ragazzi e adulti. La filiale modenese è nata nel 2015 per iniziativa di Daniela Longo ed Erica Nerini. Due scienziate che hanno mosso i primi passi nel campo della ricerca biomedica e della scrittura professionale, decidendo poi di imboccare la strada della comunicazione scientifica a 360 gradi e a tempo pieno: “Sentivamo entrambe l’esigenza di crescere dal punto di vista professionale e contemporaneamente di conciliare la vita lavorativa con quella privata e familiare. Trasformare la nostra passione per la divulgazione in impresa ci è sembrata la scelta giusta. Fare impresa culturale ci consente ogni giorno di imparare, scoprire e trasmettere conoscenza. Ma non è un percorso in discesa: per questo sin dall’inizio abbiamo deciso di assumere un’identità professionale solida appoggiandoci a una realtà strutturata come Pleiadi”.

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