"R-Esistenti e Libere", una settimana di iniziative al femminile
R-Esistenti e Libere è il titolo del programma che le associazioni femminili hanno lanciato in occasione della giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne del 25 novembre, con uno sguardo che da Modena si allarga al mondo, per far comprendere come le basi culturali della violenza di genere riguardino tutti e tutte in modo universale, perché fanno parte del sistema di potere che permea le strutture sociali in cui viviamo.
VENERDI’ 20 NOVEMBRE ore 18.00 – 20.00
Residenza Universitaria San Filippo Neri, via Sant’Orsola, 52, Modena
Conferenza dibattito sul turismo sessuale
Un racconto per parlare della dura vita delle bambine delle minoranze etniche tribali nel nord della Thailandia
Introduce Serena Ballista, presidente UDI Modena
Interviene Eliana Pelaggi, fotografa
Proiezione del video di Marcin Bilski
Con asta benefica di fotografie d’autrice
(l’incasso sarà devoluto all’associazione Yogamour)
LUNEDI’ 23 NOVEMBRE ore 9.00 – 13.00
Istituto Tecnico Statale J. Barozzi, Aula Magna, V.le Cittadella, Modena
Parole d’amore e di violenza
Attività culturali e di laboratorio nel corso dell’assemblea d’Istituto.
Con la partecipazione di: Giovanna Zanolini, Silvia Rinaldi, Stefania Sereni, Giovanni Sivelli, Morena Marchesi, Linda Virga, Elisabetta Vaccari, Alessandro De Rosa.
L’incontro sarà incentrato sulla sensibilizzazione e la formazione di ragazzi e ragazze al tema della violenza, dal cyber-stalking fino alle prevaricazioni psicologiche, cercando di fornire loro informazioni per riconoscerla e combatterla. Oltre alla lettura di brani di Amore Rubato di Dacia Maraini, i due attori Chiara Mori e Giorgio Brescianini insceneranno dialoghi sugli stereotipi di relazione fra genitori e figli.
MERCOLEDI’ 25 NOVEMBRE ore 20.00
Ritrovo in via Emilia angolo Corso Canalgrande
Flash Mob
Presentazione della campagna 2016 “ONE BILLION RISING REVOLUTION”
Nel 2016, il tema della Rivoluzione continua, focalizzandosi sulle donne emarginate: l'attenzione della campagna italiana One Billion Rising verterà sul dramma dei profughi. L’obiettivo diventa indagare e praticare esperienze civili e sociali nuove, improntate a politiche e forme di governo altre, che consentano di affrontare in maniera nuova gli impegni presi operativamente da chiunque si collochi nell’ambito del sociale, del politico, del culturale.
Il corteo danzante delle associazioni femminili e dei cittadini lungo Corso Canalgrande, con sosta davanti al Tribunale, prevede un momento di lettura del brano di Eve Ensler La mia rivoluzione inizia nel corpo. Tutti e tutte sono invitati a partecipare sulle note dell’inno Break the chain, della campagna, nella tappa finale davanti al Teatro L.Pavarotti dove inizierà lo spettacolo “Vittime del Silenzio”.
MERCOLEDI’ 25 NOVEMBRE ore 21.00
Teatro Comunale Luciano Pavarotti
Spettacolo di danza “Vittime del silenzio”
Progetto Leggere per Ballare
Spettacolo a pagamento
Lo spettacolo, prodotto a Modena in occasione della giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne, è frutto di una stretta sinergia fra istituzioni, scuole di danza, comunità cittadina e Centro documentazione donna. I testi letterari da cui sono tratti i quadri di danza riprendono testi di da Dacia Maraini, Dante Alighieri, Alessandro Manzoni, Bianca Belvederi, Victor Hugo, Thick Nhat Hanh, Martin Luther King o la Convenzione di Istanbul.
L’evento vuole offrire una riflessione sulle motivazioni storiche e culturali del silenzio che circonda da sempre la violenza maschile sulle donne, avviando una riflessione formativa sugli stereotipi che ancora alimentano modelli di relazioni impari basati sulla disuguaglianza di potere nella società.
GIOVEDI’ 26 NOVEMBRE 2015 ore 10.00
Teatro Comunale Luciano Pavarotti
Spettacolo di danza “Vittime del silenzio”
Replica riservata alle scuole
SABATO 28 NOVEMBRE ore 17.30-19.00
Residenza Universitaria San Filippo Neri, via Sant’Orsola, 52, Modena
Le Resistenze delle donne
La Resistenza del movimento delle donne curde,
ne parlerà una rappresentante del Movimento delle donne curde in Italia, UIKI Onlus
La Resistenza delle donne italiane,
con l’intervento di Vittorina Maestroni presidente Centro documentazione donna
Coordina Giuliana Pincelli, vicepresidente Casa delle donne contro la violenza Onlus
Momento di riflessione che intende approfondire, con testimonianze dirette, l’impegno delle donne curde nella difesa del proprio territorio anche attraverso le armi e, contestualmente, analizzarne la condizione femminile in una società ancora fortemente patriarcale.
Il movimento delle donne curde, lungi dall’essere nato fra gli echi massmediatici odierni, da 40 anni lotta mettendo al centro non solo la difesa armata, ma soprattutto una profonda revisione delle strutture culturali che ne hanno fondato la società. Propongono un’ottica diversa della storia attraverso la strutturazione di una nuova genealogia al femminile, esperienze di autogoverno democratico, scienze ed accademie per le donne, partiti di donne in cui diventano esse stesse le protagoniste delle scelte politiche e culturali in seno alla propria comunità. L’incontro vuole essere un'occasione di confronto tra R-Esistenze di donne di generazioni diverse; le scelte di lotta che donne lontane dal nostro paese portano avanti ci ricordano quelle di molte donne italiane durante la Resistenza e ci fanno sentire che, pur nella diversità di luoghi e situazioni, ci accomuna la volontà di costruire una società in cui l'asse portante sia la liberazione delle donne.
LUNEDI’ 30 NOVEMBRE ore 9.00 -17.30
Sala Pucci, via Canaletto 110, Modena
Posso scegliere: giornata di studio sul tema dei matrimoni forzati e combinati
Il matrimonio forzato è tale quando una o entrambe le persone coinvolte devono unirsi contro la propria volontà ovvero “l’atto intenzionale di costringere un adulto o un bambino a contrarre matrimonio” (C.Istanbul art 37). Secondo l’articolo 16 della Dichiarazione universale dei diritti umani, è innanzitutto una violazione dei diritti delle persone. La distinzione fra matrimonio forzato e matrimonio combinato c’è benché i confini siano labili: combinato è tale se i genitori si limitano ad un ruolo guida, lasciando “libero” arbitrio a figli e figlie. Ma la legislazione, non solo italiana, in materia è ancora carente nonostante la Convenzione di Istanbul sia stata chiara in merito agli interventi da attuare. Il seminario intende approfondire un fenomeno diffuso ma ancora poco conosciuto nel nostro territorio benché sia attestato in diversi fatti di cronaca e sempre più frequentemente giungano alla Casa delle donne contro la violenza segnalazioni e richieste di presa in carico al riguardo.
La giornata è divisa in due parti. La prima, dalle ore 9.00 alle13.30, è aperta alla cittadinanza e vedrà, dopo i saluti istituzionali dell’assessora alle Politiche sociali, Giuliana Urbelli, gli interventi della Presidente della Casa delle Donne Contro la Violenza Gabriella Alboresi; di Iqbal Singh, mediatore della comunità indo-pakistana; Fatima Hnafi mediatrice della comunità magrebina; Paola Santoro e Simonetta Malinverno per le comunità Sinti e Rom; Monica Miserocchi, giurista; Tiziana dal Pra Presidente dell’associazione Trama di Terre sulle esperienze maturate nel corso degli anni sui matrimoni forzati.
La seconda parte, dalle ore 14.30 alle 17.30, è un workshop formativo per gli operatori con gruppi di lavoro sul tema, previa iscrizione obbligatoria a centro.stranieri@comune.modena.it