Il musical americano al Comunale, con Wayne Marshall e la Toscanini
Si terrà venerdì 27 maggio 2016 alle 21 l’ultimo concerto della stagione al “Teatro Comunale Luciano Pavarotti”. Interprete la Filarmonica Arturo Toscanini diretta da Wayne Marshall in un programma dal titolo “American Revolution, da George Gershwin a Andrew Lloyd Webber”. Il concerto propone brani sinfonici e arrangiamenti da titoli ormai storici del musical americano, fra i quali The Phantom of the Opera di Webber, West Side Story e Candide di Leonard Bernstein oltre alla celebre Rhapsody in Blue eseguita con lo stesso Marshall al pianoforte.
Wayne Marshall, oggi direttore principale della WDR Rundfunkorchester di Colonia e direttore ospite principale dell’Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi, è un pianista, organista e direttore d’orchestra capace di entusiasmare il pubblico con interpretazioni sia in ambito classico che jazzistico. Le sue esecuzioni vanno da Hindemith, inciso all’organo per Emi Classic con i Berliner Philharmoniker diretti da Claudio Abbado, a Gershwin registrato al pianoforte, sempre con i Berliner, sotto la direzione di Simon Rattle. È ospite abituale dei BBC Proms di Londra e lo scorso anno ha diretto all'Auditorium di Roma brani jazz di Duke Ellington e Wynton Marsalis con il trombettista Fabrizio Bosso, la cantante Petra Magoni, l’Orchestra e Coro dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia e la Parco della Musica Jazz Orchestra. Con il pianista Stefano Bollani e l’Orchestra e Coro del Teatro Carlo Felice ha presentato per la Stagione Sinfonica genovese brani da West Side Story, la Rhapsody in Blue e il Concerto in Sol maggiore per pianoforte e orchestra di Maurice Ravel. Fra gli impegni della scorsa stagione si ricordano anche la direzione di Candide e di Mahagonny per la Deutsche Staatsoper Berlin e di Porgy and Bess in una tournée in Russia con il Moscow Chamber Choir.
Rhapsody in Blue, per pianoforte e orchestra, fu scritta da Gershwin nel 1924 combinando elementi classici e jazz. Il brano, che nelle sue prime esecuzioni prevedeva una big band al posto dell’orchestra, era stato commissionato da Paul Whiteman, uno dei più noti bandleader americani di quegli anni. L’opera debuttò lo stesso anno, in circostanze curiose, alla Aeolian Hall di New York, in un concerto pomeridiano diretto dallo stesso Whiteman intitolato “Un esperimento di musica moderna”, al quale assistettero fra il pubblico figure importanti del mondo musicale e compositori come John Philip Sousa e Sergei Rachmaninov. Il concerto, rimasto alla storia proprio per il debutto della Rapsodia di Gershwin, aveva un intento didattico e fu introdotto da un discorso di Whiteman che disse di voler fornire al grande pubblico “una via di accesso semplice per poter capire e quindi apprezzare la sinfonia e l’opera”. Il lunghissimo programma, e il sistema di ventilazione rotto della sala da concerto, stavano però facendo perdere la pazienza al pubblico quando il famoso glissando di clarinetto che apre la Rhapsody in Blue, il penultimo brano della serata, rimise tutti a sedere…
Sebbene Gershwin descrivesse il brano come “un caleidoscopio musicale dell’America”, la Rhapsody in Blue è entrata nell’immaginario collettivo, complice anche il suo uso diffusissimo in pellicole cinematografiche, quale ritratto musicale della città di New York. La sua energia ritmica e irresistibile invenzione melodica non hanno mai perso smalto, e, a ulteriore testimonianza della fortunata unione fra musica classica e jazz, il brano è stato eseguito nel 2008 per la cinquantesima edizione dei Grammy Awards con Herbie Hancock e Lang Lang al pianoforte.