Matilde di Canossa e Modena, presentazione del libro all'Accademia di Scienze
Giovedì 29 settembre 2016, alle ore 17,45, presso la sala conferenze dell’Accademia Nazionale di Scienze, Lettere e Arti di Modena, in c.so Vittorio Emanuele 59, sarà presentato ufficialmente il libro Incontrando Matilde. Luoghi, persone e vicende della Signora d’Europa. La pubblicazione raccoglie i testi delle conferenze che si sono tenute a Nonantola in occasione del convegno che ha celebrato i 900 anni dalla morte di Matilde di Canossa, ai quali sono stati aggiunti ulteriori contributi per poter dare del personaggio una descrizione completa ma nello stesso tempo divulgativa, di facile comprensione anche per chi non è solito frequentare tematiche storiche.
L’evento prevede la partecipazione di due relatori: Gabriele Sorrentino affronterà il tema del rapporto tra Matilde e la città di Modena, che vide nella traslazione del corpo di San Geminiano il momento più eclatante. La storica dell’arte Graziella Martinelli Braglia invece parlerà del mito di Matilde nella cultura del barocco estense. È prevista la partecipazione del Sindaco di Modena Giancarlo Muzzarelli e di don Gianni Gherardi, in rappresentanza della Diocesi.
Ma cosa ha significato Matilde per Modena? Di solito la figura della Grancontessa viene associata a Reggio Emilia e alla sua montagna, ma così facendo ci si dimentica che i domini della sua casata si estendevano su un territorio molto ampio del quale anche Modena faceva parte.
Il rapporto tra Matilde di Canossa e Modena è stato complesso perché inserito in dinamiche di potere tipiche del Medioevo e al giorno d’oggi difficili da cogliere. Da un lato c’era la Contessa, signora di gran parte del Nord Italia e quindi anche del comitato modenese. Dall’altra c’era il Vescovo che, dai tempi di Leodoino (IX secolo), di fatto aveva sulla città poteri anche di governo civile. Questa situazione divenne esplosiva quando, in piena lotta per le investiture, Modena fu governata dal vescovo filo-imperiale Eriberto, che sfidò apertamente papa Gregorio VII e Matilde.
Tuttavia con Dodone, successore di Eriberto e uomo di Urbano II, i rapporti furono di collaborazione tanto che il vescovo nel 1106 interpellò la contessa sulla spinosa questione della traslazione delle reliquie di San Geminiano nella nuova cripta della cattedrale e della richiesta da parte del clero di esplorarne la conservazione. Matilde suggerì di attendere, prima di procedere, il passaggio da Modena di papa Pasquale II in ottobre.
Il momento di apertura del sarcofago è immortalato nelle miniature della famosa Relatio e vede Matilde in prima fila assieme a Lanfranco e allo stesso pontefice.