"Lavorare il sogno"
Domenica 4 dicembre appuntamento al Villaggio Artigiano per raccontare i rapporti tra arte e lavoro attraverso due opere, due linguaggi artistici diversi e un'incursione in una delle aziende metalmeccaniche storiche.
Ore 15.30 appuntamento a #OvestLab VISITA GUIDATA ALLE OFFICINE SEA e incontro con Ermanno e Alberto Salvalai "In alti capannoni paralleli al Villaggio Artigiano la Sea costruisce gigantesche betoniere tagliando, piegando e saldando fogli di lamiera di 5 millimetri. Anche se Ermanno Salvalai e il figlio Alberto devono lavorare su grandi dimensioni serve una precisione da orologiaio. In via Felice Orsini 26, dietro alla Coop Fonditori, troviamo i capannoni della Sea. Sono alti come le navate di una chiesa, non perché siamo in una 'grande" azienda ma perché qui si costruiscono betoniere alte anche 6 metri. Sea sta per Saldature Elettriche e Autogeno. La sigla era nata negli anni 50 quando per le prime volte questi artigiani cominciavano a saldare con nuovi mezzi tecnologicamente più avanzati...." Beppe Manni, Gazzetta di Modena
ore 17.30 #OvestLab IL SOGNO DELL'ARROSTITO ASTORRITINTINELLI TEATRO di e con Alberto Astorri e Paola Tintinelli testi di A. Astorri - P. Tintinelli - R. Frongia Il sogno dell'arrostito è (vuole essere) "una sintesi di questo Paese" Sul palco in una situazione surreale un uomo e una donna, due compagni, due militanti politici, si trovano a dar vita ad un comizio. Tentano disperatamente di animare una festa dell'umanità nel vuoto d'amore di questo tempo. L'uno rappresenta la forza delle parole, l'altra la forza del lavoro. Entrambi credono nell'utopia e nel riscatto per un mondo diverso da quello in cui vivono. Come afferma Focault il potere mette in atto una mutazione antropologica, l'uomo è convinto di restare lo stesso e di credere ancora nelle sue idee; ma in realtà non si accorge di essere passato dall'altra parte e gli orizzonti si chiudono sempre di più. L'uomo, facendo così, finisce nel buio. L' arrostito nel nostro immaginario è una persona che cuoce lentamente su una graticola e man mano che sta in società, i roghi del potere lo carbonizzano. Il sogno del cambiamento si trasforma - come insegna la storia - in repressione e restaurazione. I due personaggi volteggiano, si tradiscono. Il cortocircuito che ridarà nuova luce è onirico: sogno e follia viaggiano sullo stesso binario. Lo spettacolo è dedicato al poeta Federico Tavan, una purità sognante.
ore 19 #OvestLab DREAMING AT WORKING INCONTRO CON LA POETESSA BARBARA KORUN Barbara Korun è nata nel 1963 a Ljubljana in Slovenia, dove tuttora risiede. Laureata in slavistica e letterature comparate, pubblica poesie in molte riviste slovene, scrive saggi, recensioni letterarie, critiche teatrali e partecipa a manifestazioni culturali. Le sue poesie sono state pubblicate in molte antologie e riviste, in dodici lingue. Ha vinto numerosi premi. Il suo stile è lucido, forte e tremendamente energico. È piena d'amore per la vita e lo comunica con precisione, delicatezza e freschezza. In Italia è stata pubblicata l'antologia "Voglio parlare di te notte. Monologhi" (2014). Attualmente lavora alla sua prossima raccolta di poesie dal titolo provvisorio Medtem ('Nel mezzo'), dedicata interamente a luoghi di passaggio quali le sale d'aspetto delle stazioni di treni e degli aeroporti. Nel 2016 ha ricevuto il Premio internazionale Casa della Poesia. Negli ultimi mesi sta lavorando come volontaria nei campi profughi in Slovenia.