muovono passi millenari
con piedi sacri di bambino
Sono attratte dall'amore
offrono immagini con la bocca illuminata,
parlano di simboli e analogie
cercando autenticità nella bellezza
Con occhi onirici interiori
svelano un limbo sognante
la liberazione metamorfica
da "DIALOGO SULLA POETICA"
A:"Cosa significa rievocare il Mito?"
F:"La possibilità di affrancarsi dallo spazio e dal tempo per accedere a quella dimensione Mitica e godere di uno scorcio d'eterno"
A:"Una sorta di rito visivo che si offre come una via di fuga?"
F:"Questa è una possibilità. Ma ci si può liberare dal vincolo della propria storia senza per forza fuggire. Semplicemente alleandosi con essa. E' possibile riscriverla attraverso il richiamo immaginifico del Mito. Attraverso l'Arte ognuno di noi può riscoprire spazi interiori atemporali di nuova Vita. Io offro uno sguardo sul mio personale Eden, che fruttifica grazie alle radici genealogiche di una classicità evoluta.
IN OCCASIONE DELL'INAUGURAZIONE DELLA PIAZZA XX SETTEMBRE PREVISTA PER IL 16 MAGGIO E DELLA MANIFESTAZIONE NESSUN DORMA DEL 17 MAGGIO LA BOTTEGA DEL CONSORZIO RIMARRA' APERTA SINO ALLE ORE 23:30
"Federico Marelli nasce 5 miliardi di anni fa, o forse ancora prima, tra le idee di un umanità ancora da avverarsi.
La sua più recente incarnazione avviene il 4 dicembre del 1978, nella bassa Modenese, a Mirandola. Cresciuto a Modena, dove consegue la maturità scientifica, Federico abbandona lentamente gli approdi dell'edonismo giovanile, per diplomarsi a Mantova nel 2002 in Restauro di dipinti murali e materiali architettonici.
Successivamente studia disegno dal vero con il pittore carpigiano Alberto Cova, esponendo nella provincia modenese i suoi primi lavori.
Comincia l'attività di restauratore tra Liguria, Toscana, Emilia-Romagna e Marche, un'esperienza pluriennale che gli consente di sviluppare anche l'arte della decorazione su muro concentrandosi sulla ricerca del segno e del colore.
È grazie a un viaggio in Messico che Federico incontra quello che definisce "il suo doppio magico", un'esperienza umana che lo induce a sviscerare le interiora della semantica pittorica acquisita alla ricerca di un segno che ritiene intellettualmente più veritiero.
La sua ricerca formale s'impernia così sul tratto della matita, strumento primario, mentre l'esposizione figurativa si costituisce di un duplice aspetto: la raffigurazione della mente umana attraverso visioni animistiche e la rappresentazione del Mito; una poetica che ha l'intento di smarrire ogni contaminazione del mondo attuale nell'atemporalità classica e nella suggestione onirica, affidandosi alla riconoscibilità del tratto naturalista."