Con Piergiorgio Odifreddi e lo chef Rino Duca alla scoperta della relazione tra matematica e buona cucina
Lo sapevate che l’arancia è un perfetto esempio di geometria euclidea? E che cavolfiori e broccoli appartengono invece alla geometria dei frattali? La pizza, peraltro, non è solo uno dei simboli della creatività e della cucina italiana ma è anche un cibo che risponde alle leggi della geometria iperbolica… Questi sono solo alcuni piccoli esempi delle curiose e divertenti rivelazioni che attendono i partecipanti all’evento “La tavola pitagorica”, in programma per venerdì 10 marzo alle ore 21 presso il Teatro Comunale di Ravarino e che avrà per protagonisti il noto matematico Piergiorgio Odifreddi e lo chef Rino Duca del ristorante “Il Grano di Pepe”.
Il docente universitario ed il cuoco - con divertenti esempi e curiosi aneddoti – illustreranno quanto ci sia di aritmetico e geometrico nei singoli alimenti e nei cibi che ne derivano. Partendo dall’analisi della dieta seguita dagli allievi di Pitagora si scopriranno le proprietà matematiche di frutta e verdura, carni e pesce, dolci e così via. Dopo la parte teorica, ovviamente, non può mancare quella pratica, affidata allo show-cooking dello chef Rino Duca. Un appuntamento imperdibile, dunque, per un evento culturale piacevole e gustoso.
La lezione-spettacolo di Odifreddi e Duca costituisce il primo appuntamento della rassegna culturale “Non temiAMO la Matematica”: giunta quest’anno alla sesta edizione, la manifestazione vuole promuovere la conoscenza della matematica ed avvicinare la disciplina dei numeri al pubblico più ampio e non specialistico attraverso conferenze divulgative, spettacoli, laboratori ludici ed attività didattiche. Semplici cittadini, studenti, insegnanti ed appassionati possono così sperimentare un approccio inconsueto e divertente alla scienza dei numeri, reso possibile da relatori che uniscono una grande competenza scientifica ad una straordinaria capacità comunicativa. Quest’anno, poi, un approfondimento particolare ed insolito viene dedicato appunto alla relazione esistente tra cibo, geometria ed aritmetica, al fine di incuriosire e coinvolgere un pubblico il più trasversale possibile.