A Modena padre Alejandro Solalinde, il sacerdote nemico dei Narcos
Sarà a Modena lunedì 15 maggio, alle ore 21 all'Ostello San Filippo Neri di Via S. Orsola, padre Alejandro Solalinde, il sacerdote messicano che vive dal 2011 sotto scorta armata, nemico dei narcos, che sono disposti a pagare un milione di dollari per la sua vita. "I narcos mi vogliono morto. Messico, un prete contro i trafficanti di uomini" è il libro in cui racconta la sua storia di sacerdote responsabile di un centro di accoglienza a Ixtepec, città nel sud del Paese, nel quale ogni anno transitano 20 mila migranti.
Fino al 2005 di tutto questo padre Solalinde non si occupa, come racconta nel libro, fa il parroco, il professore, l’assistente dell’Azione cattolica, studia psicologia; da giovane addirittura apparteneva a un’associazione parafascista. Poi nel 2005 la «scoperta» degli indocumentados, i migranti senza documenti che viaggiano alla ricerca di una vita migliore negli Usa: li vede per la prima volta, inizia a prenderseli a cuore, apre «Hermanos en el camino», un centro perché questi migranti possano riposarsi, mangiare, avere un posto dove stare per rifugiarsi da polizia e narcos. Viene minacciato di morte diverse volte dai narcos che gli impongono il silenzio sui rapimenti dei migranti a scopo di estorsione. Ma padre Solalinde non tace, anzi denuncia ai mass media i fatti di violenza e corruzione cui viene a conoscenza. Nel suo libro Solalinde racconta le lotte per la dignità dei migranti, le violenze da loro subite, la sua «conversione» per difendere i migranti in nome della solidarietà predicata da Gesù Cristo.
La sua è una vicenda che ha appassionato migliaia di persone in ogni parte del mondo: già dal 2012 Amnesty International ha lanciato una campagna internazionale in suo sostegno, quest’anno l’Accademia di Oslo ha accettato la sua candidatura al Premio Nobel per la pace 2017, lanciata dall’Universidad Autónoma del Estado de México.