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In città si pedala di meno, calano gli spostamenti su due ruote dei modenesi

In due anni i ciclisti sono il 15% in meno: è quanto ha registrato la Fiab attraverso i propri monitoraggi. L'associazione critica l'Amministrazione sulla mobilità: “Le politiche di promozione dell'uso della bici non sono efficaci”

I ciclisti modenesi sono calati sensibilmente rispetto al 2015. è la Fiab di Modena a segnalarlo, definendola "la notizia piu' sconcertante e inattesa" emersa dall'annuale rilievo dei flussi dei 'biker' in città promossa dalla stessa federazione di "Amici" delle due ruote. Il calo complessivo è del 4,5% sull'aprile 2015; e rispetto al 2013, i ciclisti segnano un -15%. 

"L'uso della bicicletta appare chiaramente in una fase di crisi, dopo la notevole crescita documentata fino a tre anni fa", tira le somme la Fiab. I dati sono stati raccolti dai volontari dell'associazione in 17 luoghi tra i piu' trafficati di Modena, fra le 7.30 e le 8.45 di martedi' 12 aprile; si tratta dello stesso periodo di rilevazione degli anni precedenti, proprio con l'intenzione di favorire una comparazione valida. I ciclisti censiti sono stati in tutto 3.700, gran parte dei quali transitati fra le 7.45 e le 8.45. La top five degli incroci piu' trafficati conferma il primato indiscusso del Buon Pastore-Sigonio, seguito a notevole distanza da Emilia est-Menotti, Canalchiaro-Ruà Frati e Medaglie d'Or-/Muratori (ex-equo); chiude Morane-Archirola. In queste intersezioni, a conti fatti, passa oltre un terzo di tutti i ciclisti censiti nei 17 punti di rilievo. Gli incroci dove sono stati censiti i cali maggiori sono stati quelli di Medaglie d'Oro-Muratori, Canalchiaro-Rua Frati, Emilia est-Menotti. All'opposto, Buon Pastore-Sigonio è risultato nettamente in crescita, seguito da Emilia ovest-Aldo Moro, Vignolese-Marzabotto.

A settembre la Fiab effettuerà il secondo rilievo annuale programmato: "Si vedrà allora se il trend negativo colto negli ultimi anni sarà confermato o meno". Intanto, per l'associazione un dato di fatto c'è: "La sensibile riduzione dei flussi ciclistici in città- incalza Fiab- apre necessariamente la questione dell'efficacia delle politiche di promozione attuate dall'ente locale nelle legislature recenti". Il tutto "riproponendo seri interrogativi anche sul piano della mobilità ciclistica, di prossima approvazione da parte dell'amministrazione comunale, su cui si sono appuntate numerose critiche della Fiab", conclude segnalando l'associazione. 

(DIRE)

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