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Classifica smart cities: quanto è intelligente la nostra città?

Modena è al 14° posto della classifica dei capoluoghi italiani più "smart": bene la pubblica amministrazione e i servizi, mentre precipitano istruzione e cultura. Tutti gli indicatori sono visibili online grazie all'ottimo lavoro svolto da ICity Lab

In un turbinio inarrestabile di evoluzione tecnologica e social, come si piazzano le città italiane in merito al loro essere “intelligenti”? É un quesito che si sono posti i componenti di ICity Lab, che hanno presentato per il secondo anno consecutivo i risultati dell'indagine Icity Rate, che misura appunto il livello “smart” dei capoluoghi italiani. La ricerca si basa su circa un centinaio di indicatori utili a descrivere il nostro sistema urbano e riferibili per le città capoluogo italiane a sei dimensioni: economia, ambiente, mobilità, governo, qualità della vita e capitale sociale. 

Partiamo subito dal risultato modenese. Il nostro capoluogo di provincia si piazza al 14° posto della classifica generale, compiendo un piccolo balzo in avanti rispetto allo scorso anno, in cui occupava il 15° posto. Un risultato tutto sommato lusinghiero, anche se altre 4 città dell'Emilia-Romagna ci precedendo in graduatoria. Posizioni altalenanti invece se osserviamo le singole aree in cui è stata misurata la capaciità di essere smart: 25° posto sotto il profilo economico, 35° sotto quello ambientale, 10° nell'ambito della governance del territorio, così come per la dimensione “living” (i servizi), 22° nel campo della mobilità e 24° alla voce “people”, che misura istruzione, capitale sociale, volontariato e altri fattori culturali. Tutti gli indicatori hanno mostrato un miglioramento, seppur lieve, rispetto al 2012, a differenza proprio dell'ultimo aspetto “people”, che ha segnato un tracollo in confronto al terzo posto dell'anno scorso.

Sul piano nazionale, il primato di smart city passa dalle mani di Bologna a quelle di Trento, seguita appunto dal nostro capoluogo di regione e da Milano. Meglio di Modena hanno fatto anche le vicine Ravenna, Parma e Reggio Emilia. Fanalini di coda, nell'ordine, Crotone, Enna e Caltanisetta, che sottolineano come in generale il divario tra nord e sud sia assolutamente marcato.

“I valori più positivi in abito economico – spiegano gli autori di ICity Lab - riguardano quelle città che “tengono” sulle variabili occupazionali e mantengono o migliorano in piccola misura gli aspetti innovativi del tessuto produttivo. É interessante notare evoluzioni positive nell’ambito della governance e del capitale sociale. Gli enti di governo si fanno più trasparenti e più “social”, per intercettare meglio i bisogni dei cittadini: una maturazione che ha avuto un avvio lento ma che sembra ormai giunta a cambiare la cultura amministrativa. Prevedibilmente, sono più lenti i salti in avanti sul piano della mobilità e dell’ambiente. I maggiori progressi sembrano riguardare, per alcuni territori, il miglioramento della qualità dell’aria e l’attenzione alle esigenze di chi si sposta in bicicletta”.

Gli indicatori sono disponibili sul sito www.icitylab.it all'interno della piattaforma di Open Data Management che FORUM PA ha sviluppato a questo scopo. Qui è possibile approfondire in modo dettagliato ogni singola voce.

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