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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Ecosistema Urbano, Modena sale in classifica al 34° posto ma non ha la sufficienza

Gli sforzi di Modena per essere salita al 34° posto tra le città italiane che più incentivano un ecosistema urbano non ha giovato alla città che non ottiene la sufficienza. Infatti sono aumentati i rifiuti urbani e l'incidentalità stradale

Davanti al rinnovamento urbano a favore di un miglior ecosistema le nostre città sono rimaste ferme. Sarà la moda delle code di Expo, ma in un'Italia sempre più eterogenea nei dati di Ambiente Italia e Il Sole 24 Ore sulla vivibilità ambientale dei capoluoghi di provincia italiani, Modena si trova in mezzo a questa fila consapevole di aver fatto qualche passo in avanti.

UN'ITALIA CHE NON SI MUOVE. Come in ogni classifica c'è sempre il primo della classe, che si riconferma Verbania che su 100 punti, proposti per la città ideale, ne guadagna 83, seguita da Trento, Belluno e Bolzano, che arriva a 73. Nel giro di quattro posizioni le città hanno già perso un decimo dei punti totalizzabili, pensiamo le altre come sono messe, per esempio la prima città del sud a comparire è Cosenza con 64 punti e la prima del centro è Macerata con 71. Tra le peggiori in assoluto ci sono Vibo Valentia con 23 punti e poi le città siciliane come Catania, Palermo e Agrigento, che hanno cercato di gareggiare per rimanere ultime, ma in realtà il fanalino di coda lo ha vinto Messina con 16 punti. E Modena? 

MODENA 39° IN CLASSIFICA. L'anno scorso Modena era 54° in classifica, e quest'anno è al 39° posto. Dovremmo tutti festeggiare per questa rimonta modenese sugli altri capoluoghi di provincia, ma in realtà non c'è nulla di cui andare fieri perché la nostra città ha solo 55 punti. Se fossimo ad un esame di stato Modena sarebbe stato bocciata perché non ha il minimo sindacabile per una sufficienza. Da cos'è dato questo disastro?

PEGGIORAMENTI IN CITTA'. Un risultato così basso si comprende immediatamente quanto si nota che è aumentata la Dispersione di rete (dal 11,1% al 14%), la produzione di rifiuti urbani (da 401 a 428 kg/abitante), l'incidentalità stradale (da 0,57 a 2,62 vittime /100.000 abitanti) e dato che si è ridotto il numero dei passeggeri nei trasporti pubblici (da 25 a 18 viaggi ogni abitante). 

MIGLIORAMENTI IN CITTA'. Ci sono però anche dati positivi, come la riduzione di diossido di azoto  ( da 37 a 43/mc), dei giorni di superamento in un anno di anidride carbonica (da 61 a 30), la riduzione della media annua di particolato (da 38 a 33/mc), dei consumi idrici domestici (da 133 litri ad abitante al giorno a 126), e l'aumento dell'offerta di trasporto pubblico (23 km per vettura su abitante rispetto ai precedenti 22). 

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