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Provincia, presentati i nuovi accordi sui contratti di affitto a canone concordato

Presentato il nuovo accordo territoriale sui contratti di affitto a canone concordato. A Modena sono oltre 14.000 e le principali novità sono: riduzione oscillazione dei canoni massimi e nuovi parametri e criteri per concordare i canoni.

Presentate le novità del nuovo accordo territoriale sui contratti di affitto a canone concordato che nel comune di Modena sono oltre 14 mila: riduzione delle fasce di oscillazione dei canoni massimi, nuovi parametri e criteri per la determinazione dei canoni stessi e riduzione delle zone.

L'intesa è stata presentata lunedì 1 febbraio in Provincia con la partecipazione di Gian Carlo Muzzarelli, presidente della Provincia,  Francesco Lamandini, presidente di Asppi, Antonietta Mencarelli del Sunia e Eugenia Cella del Sicet.
«Questo nuovo accordo - ha sottolineato Muzzarelli - evidenzia che attraverso il confronto tra i sindacati degli inquilini e le associazioni della proprietà immobiliare è possibile fornire  risposte concrete su un problema così delicato come la casa. L’accordo, valido per il comune di Modena, farà da apripista anche per gli accordi sottoscritti in futuro nel resto della Provincia». Sunia, Sicet e Uniat, insieme ad Aspp, durante la presentazione dell'accordo, hanno sollecitato il sostegno all’edilizia residenziale pubblica, il ripristino in forma permanente con risorse adeguate del fondo sociale per l'affitto, la promozione di politiche di prevenzione degli sfratti per morosità incolpevole, l'aumento del numero degli alloggi destinati dell’Agenzia Casa, il sostegno a interventi di aiuto alle famiglie più fragili,  l'aggiornamento delle politiche dei Peep e la riduzione del carico fiscale (Imu) sugli immobili. 

La principale novità contenuta nell'accordo sui canoni concordati è la riduzione delle zone in cui viene suddiviso il comune di Modena: dalle precedenti cinque aree si passa a quattro zone, secondo i criteri stabiliti dell’Agenzia del territorio: centro, semicentro, periferia e zona suburbana e rurale. Viene  superato anche il vecchio criterio delle aree di minore o maggiore pregio, con la sola eccezione delle vie del centro storico di grande prestigio, che vengono valorizzate mantenendo una maggiorazione del sei per cento.
Il nuovo accordo territoriale, infine, aggiorna i parametri per la determinazione del canone: è stato tolto il criterio del riscaldamento, oggi di fatto presente praticamente tutte le abitazioni, e aggiunto un ulteriore parametro relativo alla sicurezza (allarme interno e inferriate), ritenuto un tema di particolare importanza, cercando anche di semplificare la descrizione dei parametri stessi.

Ecco un esempio di contratto mensile a canone concordato in base ai nuovi accordi territoriali, per un appartamento alla periferia di Modena di dimensioni comprese fra 50 e 70 mq: fascia minima (meno di cinque parametri oggettivi), il canone concordato minimo sarà 400 euro, massimo 430 euro mensili; fascia media (cinque parametri oggettivi) minimo 437 euro, massimo 487 euro; fascia alta (oltre cinque parametri oggettivi), minimo 487 euro, massimo 543 euro al mese.

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