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Sanità, Regione e sindacati trovano l'accordo sulla stabilizzazione dei dipendenti

A fine 2018, in un triennio saranno state stabilizzate quasi 2.500 persone fra dirigenti medici e personale del comparto sanitario. Ora le Aziende dell'Emilia-Romagna dovranno avviare i percorsi di ricognizione delle persone in possesso dei requisiti previsti dal decreto Madia

Dirigenti medici, infermieri, ostetriche, tecnici, operatori sanitari e amministrativi: sono quasi 5mila le assunzioni a tempo indeterminato fatte negli ultimi due anni nella sanità dell’Emilia-Romagna. Di queste, 1.450 sono state stabilizzazioni, per un’uscita dal precariato che prosegue: sono infatti in arrivo altre 851 stabilizzazioni per altrettante persone che lavorano all’interno del comparto. Lo prevede il protocollo siglato oggi dalla Regione Emilia-Romagna con i Sindacati confederali regionali (Cgil, Cisl e Uil) e della Funzione pubblica, in applicazione del decreto Madia per le assunzioni dei precari nella pubblica amministrazione.

Contenuti, numeri e tempi del protocollo sono stati presentati oggi in Regione, a Bologna, in una conferenza stampa con il presidente della Giunta regionale, Stefano Bonaccini, l’assessore alle Politiche per la salute, Sergio Venturi, i rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil Emilia-Romagna e di Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl, in particolare Luigi Giove (segretario generale Cgil Emilia-Romagna), Giorgio Graziani (segretario generale Cisl Emilia-Romagna) e Paolo Palmarini (segretario generale Uil Fpl Emilia-Romagna).

“Sono numeri straordinari- ha sottolineato il presidente Bonaccini- che ancora una volta testimoniano di come insieme le cose si possano fare davvero, secondo un modello inaugurato con il Patto per il Lavoro sottoscritto con le parti sociali, in questo caso per rafforzare ulteriormente un sistema sanitario ai vertici nel panorama nazionale e fra i migliori esistenti al mondo. Tra nuove assunzioni, copertura del turn over e stabilizzazioni, sono stati immessi in corsia, nelle strutture e nei servizi sul territorio diverse migliaia tra professionisti, infermieri, ostetriche, operatori, tecnici. Tutto ciò ha richiesto uno sforzo economico importante, pari nel solo 2017 a oltre 22 milioni di euro, ma sulla necessità di quest’operazione non avevamo il minimo dubbio: il nostro obiettivo- ha ricordato il presidente- è alzare ancora di più la qualità delle prestazioni fornite ai cittadini e assicurare, a chi lavora nella sanità pubblica dell’Emilia-Romagna, certezza del proprio futuro. Questa, assieme agli importanti investimenti fatti per l’edilizia sanitaria, l’ammodernamento degli strumenti diagnostici e di cura, è la strada che da subito abbiamo voluto intraprendere per salvaguardare e innovare un sistema sanitario, pubblico e universalistico, di cui andiamo fieri”.

Assunzioni in sanità in Emilia-Romagna: i numeri
Negli ultimi due anni (2016-2017), nel sistema sanitario dell’Emilia-Romagna sono state assunte complessivamente a tempo indeterminato 4.968 persone: 1.185 dirigenti e 3.783 nel comparto (2.710 nel settore sanitario, di cui 1.936 infermieri, poi 797 tecnici e 276 amministrativi). Di queste, 1.450 sono stabilizzazioni: 631 dirigenti e 819 nel comparto (526 nel settore sanitario, di cui 394 infermieri, 154 tecnici e 139 amministrativi).

Per il 2018 sono in arrivo altre 160 stabilizzazioni tra i dirigenti sanitari, già previste sulla base dell’accordo sottoscritto con le rappresentanze sindacali della dirigenza sanitaria a maggio 2017, e 851 nel comparto (478 nel settore sanitario, di cui 302 infermieri, 339 tecnici e 34 amministrativi), a seguito dell’accordo firmato in questi giorni, per un totale complessivo di 1.011.

Alla fine dell’anno prossimo, dunque, le stabilizzazioni nel triennio 2016-2017-2018 saranno state 1.670 nel comparto, e 791 tra i dirigenti, per una cifra complessiva di 2.461 persone.

Cosa prevede il protocollo
A breve sarà avviata una ricognizione in tutte le 14 Aziende sanitarie dell’Emilia-Romagna delle persone in possesso dei requisiti, in modo da arrivare entro marzo 2018 alle prime stabilizzazioni, e a una prima pianificazione che comprenda tutto il triennio 2018-2020. Il protocollo prevede anche l’istituzione di un Osservatorio, che dovrà seguire il processo di stabilizzazione e garantire il supporto necessario affinché eventuali problematiche o difficoltà vengano affrontate e risolte in modo tempestivo e organico su tutto il territorio regionale.

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