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“Per me Modena”, Adriana Querzè prosegue la corsa e si candida a sindaco

L'Assessore correrà da sola alle prossime amministrative. Ponti tagliati e critiche al Pd: “Poca distanza dai mondi, rissosità e incapacità di sintesi politica”. Al centro del programma i diritti civili, i modelli di welfare, il lavoro e la scuola pubblica

Dopo abbondanti iniezioni di vitamina Q, Adriana Querzè e il suo comitato hanno deciso di  prepararsi allo sprint finale. Quella che era nata come un'istanza mirata alla partecipazione alle primarie di coalizione del centrosinistra, ora si è trasformata in una vera e propria lista autonoma che, consapevole dello spettacolo poco edificante fornito dal Pd modense, punta a riunire intorno alla figura dell'Assessore all'Istruzione il variegato mondo della sinistra cittadina.

Adriana Querzè ascrive dunque il suo nome al già ampio novero dei candidati sindaci alle prossime elezioni amministrative del 25 maggio, con il sostegno della lista “arancione” Per me Modena. Nel descrivere il percorso finora seguito, la Querzè spiega di aver incontrato più volte Gian Carlo Muzzarelli, che aveva anche sostenuto con il proprio voto alle primarie: “I contatti non hanno reso possibile convergenze e da qui è nata la decisione presentare una lista autonoma. Sulla decisione hanno influito i fatti gravissimi del post primarie che, se ce ne fosse stato bisogno, hanno evidenziato la rissosità di un partito diviso che fatica a elaborare sintesi credibili e risulta penalizzato dal suo stesso pluralismo interno”.

Proprio dalle primarie e dalla situazione del Pd modenese è partita la disamina dell'Assessore, che ha usato toni molto duri, lanciando un chiaro monito in merito alla “distanza insufficiente tra i candidati Pd e i mondi economici”, ma anche ad un partito “diviso, legato alla pesatura di forze interne e non disponibile ad allargare i contorni della coalizione”. Ad urtare la sensibilità della candidata – che non ha rinnovato da ormai 2 anni l'iscrizione al Pd, pur rimanendo parte della Giunta – vi è poi stato l'affaire delle primarie. “La questione degli stranieri è stata agghiacciante – ha spiegato la Querzè – Le politiche dell'immigrazione e le condizioni di vita e di lavoro degli immigrati non sono state oggetto di attenzione né di elaborazione di nessuno dei tre candidati. Si tratta evidentemente di un tema scomodo da trattare in campagna elettorale, anche se poi agli immigrati il voto è stato richiesto e anche successivamente strumentalizzato. Un elettorato debole a cui è stato chiesto un aiutino”.

E dall'esigenza di una sintesi culturale, ancor prima che di un programma dettagliato, è voluta partire la corsa politica di Per me Modena. “Di fronte a un dibattito politico rozzo e semplificato noi vogliamo ripartire da una visione della città – ha sottolineato la Querzè – che ritrovi i valori fondativi della società modenese”. Memoria, lavoro, formazione, scuola pubblica e diritti civili sono al centro dell'agenda della lista, che ha posto l'accento anche su questioni legate all'ambiente, al consumo di suolo e alla necessità di destinare i fondi comunali prioritariamente alla manutenzione, di strade, edifici, scuole e ciclabili. Ma il programma puntuale prenderà vita nei prossimi giorni.

La candidatura di Adriana Querzè, nel frammentato scenario della sinistra modenese rappresenta sicuramente un punto di volta: una spina nel fianco per il Partito Democratico e un'occasione di convergenza per Sel o per le altre forze minoritarie che puntino a ricostruire un polo di sinistra alternativo alla continuità di marca muzzarelliana. E su questo l'Assessore è prudente ma ottimista: “Il dialogo è aperto, sono fiduciosa”.

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