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Martedì, 23 Aprile 2024
Politica

Sospensione della prescrizione dopo il primo grado, avvocati in stato di agitazione

Anche i I penalisti modenesi aderiscono allo stato di agitazione proclamato dall'Unione delle Camere Penali Italiane, in aperto conflitto con le strategie del M5S. Gli avvocati esprimono estrema preoccupazione per la violazione di principi costituzionali in materia di giusto processo

Anche la Camera Penale di Modena Carl'Alberto Perroux, aderisce allo stato di agitazione proclamato dall'Unione delle Camere Penali per denunciare la "gravità" dell’emendamento presentato alla Camera dei Deputati da esponenti del M5S in materia di prescrizione dei reati. Gli avvocati penalisti puntano il dito contro la proposta di riforma, pubblicamente sostenuta dal Ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, che sancirebbe la sospensione del decorso dei termini di prescrizione dei reati con la pronuncia della sentenza di primo grado sino al “giudicato definitivo”, senza peraltro operare alcuna distinzione tra sentenza di condanna o di assoluzione.

"Simile riforma determinerebbe, nei fatti, la celebrazione di procedimenti penali potenzialmente infiniti con grave danno sia per gli imputati, presunti innocenti sino alla pronuncia di una condanna in via definitiva, sia delle vittime dei reati che vedrebbero frustrate le proprie aspettative di giustizia a causa di tempi processuali oltremodo irragionevoli - spiegano i penalsiti modenesi - I processi penali, dunque, potrebbero costringere cittadini innocenti a rimanere imputati per tempi indefiniti e potenzialmente in eterno determinando, di contro, l'inflizione delle più gravi sanzioni previste dal nostro ordinamento ad enorme distanza di tempo dalla commissione del reato, con buona pace di qualsiasi utilità della pena sia in termini rieducativi sia pure nei termini di quella “difesa sociale” tanto sbandierata dall'attuale maggioranza di governo".

La Camera penale attacca: "Simile proposta appare, purtroppo, la evidente manifestazione di una cultura intrisa di populismo giudiziario, lontana dai principi liberali propri dei paesi democratici, che vede nell'imputato un colpevole da punire a prescindere dalla celebrazione di un equo processo, senza tener conto del fatto che il numero più elevato di prescrizioni dei reati si registra nella fase delle indagini preliminari e che, pertanto, la proposta di modifica del sistema attuale non comporterebbe alcun significativo risultato in termini di 'efficienza'".

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