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Aimi: "Le primarie del Pdl? Perché no, sono uno strumento utile"

Il consigliere regionale apre alla possibilità che a Modena come a livello nazionale il Pdl chieda ai suoi elettori chi deve guidare il partito

Dopo la tornata elettorale che ha 'deluso' le aspettative del Pdl, sia a livello nazionale che locale, è tempo per le prime riflessioni. "Nonostante gli sforzi certo i numeri non ci hanno sorriso - spiega Enrico Aimi - ma è pur sempre vero che, ad esempio, a Finale Emilia siamo riusciti ad andare al ballottaggio. Ora, tuttavia, si deve aprire una seria riflessione sul futuro del partito".

LE PRIMARIE - "Per rilanciare e unire il Pdl non è impossibile parlare di primarie - dice Aimi - perché potrebbero essere uno strumento utlile a dare voce a quanto vuole la nostra base elettorale". Il consigliere regionale del Pdl, però, si spinge anche oltre nel provare a fare un bilancio di quanto successo nell'ultima consultazione alettorale che ha visto il centrodestra in seria difficoltà. "Soprattutto in zone come Modena, dove il centrosinistra è molto forte storicamente, bisogna finirla di presentare candidati 'in prestito' e si deve invece tornare a candidature 'politiche' forti. Solo così possiamo essere davvero concorrenziali".

IL TERRITORIO - Anche a Modena, infatti, i risultati agognati non sono arrivati e il Pdl, che tra poco aprirà la festa di Mirandola, "deve aprire un grande dibattito interno, per rinsaldare l'unità e rilanciare le politiche d'opposizione. I problemi sul territorio sono tantissimi e vanno affrontati, come abbiamo fatto finora, con passione - spiega ancora Aimi - perché siamo noi a farci bandiera in queste terre di una politica che guarda ai valori e non solo agli interessi". Il Pdl, quindi, apre il confronto. E chissà che le primarie 'futuribili' non possano riservare sorprese. "Ci vuole più cuore" è il monito e il desiderio di Enrico Aimi.

 

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