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Politica: bagarre sulla Resistenza, si scatena il "pollaio" comunale

La votazione di un odg sull'apposizione all'ingresso della città di cartelli recanti la dicitura "Modena medaglia d'oro al valor militare della Resistenza" scatena il parapiglia: un infuriato Galli (Pdl) getta la tessera all'indirizzo del Presidente Liotti

E' scoppiato il finimondo ieri pomeriggio in consiglio comunale. Una votazione "dubbia" (sospetto mancato numero legale) su un odg targato Pd sull'apposizione di cartellonistica di ingresso recante la dicitura "Modena medaglia d'oro al valor militare della Resistenza" ha fatto perdere il controllo al consigliere comunale Pdl Andrea Galli che, dopo avere reiteratamente interrotto gli interventi degli altri consiglieri di opposizione non solo ha gettato la propria tessera verso la Presidente del consiglio comunale Caterina Liotti, ma ha tuonato anche contro i banchi dell'amministrazione: "Siete dei comunisti, degli imbroglioni. Io vado dal Prefetto e vi denuncio davvero".

GETTO DELLA TESSERA - La Presidente Liotti, sconcertata per l'accaduto, ha sospeso la seduta intorno alle 19,30: "Sono stata costretta a sospendere i lavori del Consiglio comunale perché il consigliere Andrea Galli si è reso responsabile di un gesto inqualificabile e inaccettabile: dopo aver ripetutamente interrotto in modo plateale l'intervento del sindaco Giorgio Pighi, ha scagliato verso il banco della Presidenza e il Gonfalone della città la tessera personale utilizzata per le votazioni. L'opposizione - prosegue Caterina Liotti - ha contestato il risultato della votazione; a quel punto è stata convocata la Conferenza dei capigruppo e, dopo aver acquisito il parere del segretario comunale, ho convalidato la votazione. Il rispetto delle regole da parte della Presidenza - conclude Liotti - rende ancora più grave il gesto, sprezzante nei confronti delle istituzioni, compiuto dal consigliere Galli, comportamento che mi auguro venga presto esaminato dalla commissione Controllo e garanzia".

REGOLAMENTO - Motivo della contesa, la mancanza del numero legale che sarebbe sopraggiunta al momento del voto, nonostante pochi istanti prima del voto il numero ci fosse. La tattica dell'opposizione, contraria all'Odg, era quella di sfilare la tessera per invalidare la votazione. Vittorio Ballestrazzi (modenacinquestelle.it), ha impugnato il regolamento del consiglio comunale appellandosi all'articolo 49: "Se il numero dei voti è diverso dal numero dei votanti, il presidente annulla la votazione e si ripete". Ma il Sindaco Pighi ha rigirato la frittata: "La validità della votazione viene data dal numero delle persone presenti: ai fini dei conti del numero legale, si tiene conto dei non votanti".

BAGARRE - Sospesa la seduta, l'aula di piazza Grande si è trasformata nell'arena di una corrida (il programma tv, non l'originale iberico): prima ancora, un insolitamente arrabbiato Federico Ricci (Sinistra per Modena) ha urlato del "Fascista!" a Galli, poi un infuriato Francesco Rocco (Pd) ha protestato animatamente con un imbarazzato capogruppo Pdl Adolfo Morandi che ha ammesso il comportamento sbagliato del suo sottoposto. Infine, Maurizio Dori, sempre del Pd, ha rivolto il suo sguardo al balcone riservato ai giornalisti per urlare le proprie rimostranze contro la Lega Nord: "Il capogruppo della Lega Nord Stefano Barberini ha preso il gettone da 90 euro e se n'è andato addirittura prima dell'inizio del Consiglio - ha attaccato - Barberini fa sempre così: resta per il tempo delle interrogazioni, che sono un palcoscenico per lui, e poi se ne va". Poi, tutta la maggioranza ha tributato un lungo quanto ironico applauso all'uscita dall'aula del consigliere Pdl Andrea Galli.

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