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Finale Emilia e infiltrazioni mafiose, il Ministero archivia il caso

Lieto fine per la vicenda del comune modenese su cui incombeva l'ombra del commissariamento. Fernando Ferioli ne esce 'pulito' ed esulta: "Ora mi ricandido". Il Pd alle opposizioni: "Ora chi ha offeso chieda scusa"

"Da parte dei tecnici del ministero c'è stata un'archiviazione completa nei nostri confronti, noi non c'entriamo un tubo coi malavitosi. Se mi ricandido ora al secondo mandato? Si', vogliamo finire quel che abbiamo iniziato". Sono queste le prime parole di Nando Ferioli, sindaco di Finale Emilia, poco dopo essere uscito dall'incontro oggi pomeriggio col prefetto di Modena Michele Di Bari, che gli ha confermato l'esito del provvedimento del ministero sul conto del Comune. In sostanza, l'esito delle ispezioni certificate dal ministero dice questo: il sindaco d'ora in poi dovrà tenere (piuù alta la guardia contro le mafie. 

"Confermiamo l'archiviazione decisa dal ministero sulla procedura, a norma del Testo unico degli enti locali. è stata provata la mancanza di elementi oggettivi che legano eletti e amministratori in Comune a condizionamenti mafiosi", scandisce Ferioli uscendo dalla prefettura. Continua il sindaco: "Se qualcuno ha sbagliato, che si chiami Ferioli o in un altro modo, ne risponderà di fronte alla giustizia, ma non si poteva e non si puo' macchiare in modo assoluto una comunità dipingendola come amministrata da mafiosi. Questo non l'abbiamo mai accettato". Cosi', Ferioli interviene sul tema delle elezioni amministrative di primavera, annunciando di essere pronto a correre davvero: "Col Pd e i suoi consiglieri sto governando, mi ha sostenuto; ma non ho la tessera e non penso a farla, rimango fuori dal giro dei partiti. Faro' una mia lista civica: se il Pd, come sembra, vorrà essere al mio fianco per un possibile secondo mandato e finire quel che abbiamo iniziato, bene. Proviamo- sorride Ferioli- a ripartire tutti in modo piu' sereno, c'è tanto da fare...".

Da un punto di vista formale, ora si attende l'emissione di un decreto ad hoc del ministero degli Interni: "Il ministro Alfano ha deciso da solo? Erano i suoi tecnici che dovevano esprimersi e portare poi la pratica in Consiglio dei ministro, ma non ce ne è stato bisogno", aggiunge il primo cittadino. Fatto sta che dopo mesi difficili si chiude quindi la vicenda di Finale, Comune terremotato finito al centro dell'inchiesta di 'Ndrangheta Aemilia, che vede alla sbarra sia l'ex responsabile comunale di Finale ai Lavori pubblici Giulio Gerrini sia l'imprenditore di San Felice sul Panaro Augusto Bianchini e membri della sua famiglia. 

"Siamo già parte civile con richiesta di danni per tutti a Aemilia, su tutto il processo", rivendica il sindaco finalese. Intanto, dal Pd arrivano solidarietà e qualche bordata. "Ora chi ha infangato chieda scusa a Ferioli", tuona il senatore modenese Pd Stefano Vaccari, componente della commissione Antimafia. Ringraziando il prefetto, sottolinea Vaccari: "Nonostante le pressioni e il 'gufismo' di molti che in questi lunghi mesi avevamo straparlato, cio' che emerge dalla comunicazione inviata al sindaco è semplicemente la richiesta di migliorare l'efficienza e la capacità dell'ente da lui guidato e di tenere alta l'attenzione verso fenomeni di corruzione e malavitosi che potranno anche in futuro provare a inquinare l'attività dell'amministrazione. Responsabilità che il sindaco Ferioli sono certo si caricherà sulle spalle- conclude il senatore- come sempre ha fatto in passato quando le sfide erano ben piu' ardue".

(DIRE)

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