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Martedì, 23 Aprile 2024
Politica

Crisi: i Vigili del Fuoco restano senza senza copertura assicurativa

L'USB attacca: "Amministrazione incivile e senza pudore". Forti richieste per una polizza assicurativa pubblica, che non costringa i pompieri a ricorrere a polizze personalizzate molto costose

Alla lunga trafila di difficoltà cui sono sottoposti i Vigili del Fuoco, dopo gli stipendi non pagati ed i fondi ormai agli sgoccioli, si aggiunge un altro fatto che ha dell'incredibile. La denuncia è dell'USB Nazionale del Corpo e riguarda la mancata copertura assicurativa nei confronti dei pompieri, costretti a coprire da soli gli infortuni sul lavoro, affidandosi a compagnie private nella speranza di qualche rimborso da parte dello Stato. 

Fino a ieri, spiega l'USB, il sistema assicurativo permetteva una certa salvaguardia, anche se i Vigili del Fuoco si sono “sempre pagati di tasca propria in modo sussidiario le anticipazioni di spese per malattie ed infortuni in quanto il Dipartimento, anche in caso di gravissimi infortuni, non paga le spese sostenute se non a chiusura dell’incidente e con tempi alquanto lunghi. Ma la copertura assicurativa, seppur discutibile, finora in vigore è scaduta ieri e ora resta un enorme punto interrogativo

Il sindacato ritiene perciò – stavolta forse a ragion veduta – che una categoria che rischia ogni giorno la vita e la propria salute per il paese dovrebbe essere tutelata da una qualche forma di assicurazione sanitaria pubblica o comunque organizzata, a carico dell’amministrazione da cui dipende. Pare in effetti surreale che l’assistenza sanitaria al personale del Corpo debba ricadere sui singoli lavoratori che secondo l'USB vengono “lasciati completamente in balia delle assicurazioni private o polizze che raffrontandosi proprio con la pericolosità delle attività svolte, risultano costose ed in ogni caso inadeguate”.

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