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Politica Zona Industriale / Via Alessandro Cavazza

Aumento imprevisto dei rifiuti, alzata la quota per l'inceneritore di Modena

Il tetto massimo di rifiuti smaltibili presso l'impianto di via Cavazza salirà temporaneamente da 180.000 a 210.000 tonnellate. Lo ha deliberato la Giunta regionale per far fronte ad una maggiore quantità di indifferenziata in questi mesi finali del 2016

L'Emilia-Romagna si scopre con più immondizia del previsto da smaltire. E così la Regione è costretta a cambiare i piani. In particolare, una parte di rifiuti (circa 3.600 tonnellate) verrà spedita da Reggio Emilia all'inceneritore di Piacenza e, in parallelo, sarà aumentata (in via temporanea) la capacità di bruciare rifiuti del termovalorizzatore di Parma, ben più di quanto temuto dalla stessa Giunta Pizzarotti nelle settimane scorse (si dovrebbe arrivare a 160.000 tonnellate). Inoltre, sarà incrementata la capacità degli inceneritori di Modena (da 180.000 a 210.000 tonnellate), Ferrara (da 130.000 a 141.000 tonnellate) e Coriano a Rimini da 125.000 a 144.000 tonnellate), mentre l'impianto di Forli' verrà portato al massimo (120.000 tonnellate). Ridotto invece di circa 20.000 tonnellate il carico per il termovalorizzatore di Granarolo a Bologna. 

Tutti cambiamenti che dovrebbero essere ricondotti alla normalità già nel 2017. Il cambio di programma è stato anticipato venerdì scorso in commissione dall'assessore regionale all'Ambiente, Paola Gazzolo, che ha parlato di un "aumento temporaneo per due mesi" a Parma. Ieri, la Giunta Bonaccini ha approvato la delibera nella quale mette nero su bianco le variazioni di capacità degli inceneritori, dovute al fatto che le previsioni sulla produzione dei rifiuti in Emilia-Romagna contenute nel Piano regionale non hanno centrato il bersaglio. La realtà, infatti, restituisce un aumento stimato dell'1,1% della produzione di rifiuti urbani nel 2016 rispetto all'anno scorso, pari a circa 31.000 tonnellate. Allo stesso tempo, c'è un calo degli indifferenziati del 2,8% pari a circa 33.000 tonnellate. Nel complesso, a livello regionale si parla di circa 212.877 tonnellate in più di rifiuti urbani e 118.618 tonnellate di rifiuti indifferenziati rispetto alle previsioni.

L'Assessore regionale all'Ambiente Paola Gazzolo è però intervenuta sul tema in maniera perentorea: “Smentisco con forza che ci sia un aumento generalizzato delle quantità di rifiuti destinati ai termovalorizzatori del territorio rispetto a quanto già autorizzato. Solo l'impianto di Parma sarà chiamato, per un periodo limitato di due mesi e quindi fino al 31 dicembre, a trattare circa 30 mila tonnellate aggiuntive, ma comunque ampiamente nei limiti della valutazione di impatto ambientale già svolta - e aggiunge - La nostra regione si conferma comunque totalmente autosufficiente nello smaltimento, come previsto dal Piano: gli impianti attivi riescono ad assorbire l'aumento dei rifiuti urbani prodotti sul proprio territorio, nel limite delle capacità già autorizzate”.

Si tratta però, come spesso accade, di una questione di termini e siginificati. Gazzolo ha smentito "l'incremento di capacità" degli impianti, in quanto non vi sono state modifiche di legge in merito, ma il materiale effettivamnte incenerito è comunque destinato a salire rispetto al 2015. Sono i numeri a chiarire le cose, così come messi nero su bianco nella delibera di Giunta n.1660 adottata 17/10/2016. Per quanto riguarda Modena, come noto, il limite era stato fissato lo scorso anno a 180mila tonnellate, ma le modifiche del 2016 parlano invece di oltre 210mila, suddivise per l'esattezza in 159.019 tonnellate di rifiuti urbani e 50.400 tonnellate di rifiuti speciali.

(fonte DIRE)

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