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Autodromo, Pighi non ha dubbi: “Norme sempre rispettate”

Il sindaco è intervenuto in Consiglio sulla notizia delle indagine che lo riguarda: "Per ora nessuna comunicazione ufficiale". Sugli atti già respinti ricorsi amministrativi di Italia Nostra, ma il Comune non teme nulla

“I provvedimenti amministrativi che hanno permesso di realizzare il Centro guida sicura di Marzaglia sono stati sottoposti agli organismi di controllo, in particolare al Tar, che hanno respinto i ricorsi confermando che il Comune ha sempre agito nel pieno rispetto delle norme”. Lo ha affermato il sindaco di Modena Giorgio Pighi intervenendo in Consiglio comunale nella seduta di ieri, dopo la notizia di indagini della Procura sull'Autodromo di Marzaglia, che vedrebbero indagato lo stesso Pighi. 

“Confermo che al momento non ho ricevuto nessuna comunicazione – ha spiegato Pighi – e che la Procura non ha ancora messo a disposizione del Comune il fascicolo che abbiamo richiesto già dalla scorsa settimana con un’istanza nella quale, inoltre, mettevamo a disposizione della Giustizia ogni documento necessario. Credo sia opportuno, infatti, siano evitati ulteriori equivoci o travisamenti dei fatti generati da distorte rappresentazioni di una vicenda che ci vede assolutamente sereni rispetto alla legittimità degli atti compiuti e alla coerenza con gli strumenti urbanistici in vigore”.

In particolare, il sindaco ha ricostruito sinteticamente le tappe principali di un percorso avviato all’inizio degli anni Settanta con l’indicazione di realizzare in quell’area un autodromo, con il rogito tra il sindaco Triva e il vescovo monsignor Amici per l’acquisto del terreno da affidare, in diritto di superficie, all’Automobil club per la costruzione della struttura sportiva. Il passaggio che pare decisivo dalle ricostruzioni giornalistiche, però, è quello del 2003 con il cosiddetto spacchettamento, cioè la variante di conversione del Prg in Psc e Poc approvata dal Consiglio comunale sulla base della legge regionale 20/2000 che prende atto che sull’area di Marzaglia, un’ex cava di ghiaia, non ha più valore il vincolo ambientale previsto dal Piano territoriale paesaggistico regionale.

“Italia Nostra – ha spiegato il sindaco Pighi – ha già presentato un ricorso al Tar su questo punto che, pur se tardivo, è stato respinto dal Tribunale amministrativo affermando che la variante ‘è pienamente valida ed efficace’. Ed è su quella variante che poggia il Piano particolareggiato successivo che legittima l’intervento edilizio e rende incomprensibile come si possa parlare di abusi. Italia Nostra ha presentato ricorso anche al Consiglio di Stato che, nel 2010, non ha concesso la sospensiva entrando però nel merito dei motivi di appello considerati senza fondamento”.

Sempre facendo riferimento alle ricostruzioni giornalistiche, inoltre, il sindaco Pighi ha sottolineato come tra i temi oggetto d’indagine ci sarebbe anche la violazione delle norme sull’evidenza pubblica rispetto alla transazione dell’area nel del 2007. “Anche in questo caso – ha ricordato il sindaco – Italia Nostra ha presentato un ricorso alla Commissione europea che lo ha archiviato nel 2010”. Insomma, è stata la valutazione di Pighi, tutti i provvedimenti messi in atto dal Comune e già contestati da Italia Nostra in sede amministrativa hanno trovato una risposta chiara che ne conferma la piena legittimità.

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