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Autodromo di Marzaglia, "gravi difformità fra il progetto e quanto realizzato"

Modena Attiva, per bocca di Paolo Silingardi, attacca l'assessore all'urbanistica Daniele Sitta: "Oltre ad essere più lungo del previsto, l'autodromo presenta molte altre contraddizioni: chi ha responsabilità politica deve farsene carico"

Se un privato costruisse un immobile di dimensioni maggiorate del 25% rispetto a quanto autorizzato, in men che non si dice ne assisterebbe alla demolizione predisposta dalle autorità competenti. E se invece una pista che, a progetto, dovrebbe essere lunga 1600 metri, alla fine presenta una lunghezza effettiva di 2007 metri, a cosa ci troviamo di fronte? "Siamo davanti a un fatto gravissimo - ha tuonato Paolo Silingardi, Modena Attiva - Perché il 5 maggio 2008, l'assessore Daniele Sitta dichiarò in sede di approvazione del Piano Particolareggiato che a Marzaglia sarebbe sorta un anello con pista interna per prove di guida sicura, mentre ad oggi abbiamo un autodromo molto più lungo di quanto fissato nel progetto approvato in Consiglio Comunale omologato per tutte le competizioni eccetto la Formula 1".

CONTRADDIZIONI - Non conosce pace l'Autodromo di Marzaglia, struttura posta a pochi chilometri fuori dall'agglomerato urbano di Modena che, nonostante sia privo dell'agibilità, parola dell'Architetto Ezio Righi, pare non avere problemi ad ospitare eventi per qualche giro di pista. A tenere banco non è solamente la questione lunghezza (a lavori finiti c'è un surplus di 400 metri, il 25% in più rispetto a quanto stabilito nel progetto), una variazione che cambia totalmente la natura del progetto stesso: "Sono state modificate le dimensioni e la posizione degli edifici - ha aggiunto Silingardi - La rete per lo smaltimento acque (le fogne) non corrisponde a progetto e, soprattutto, non risponde alle prescrizioni fissate dalla Valutazione di Impatto Ambientale: quella di Marzaglia è zona di ricarica dei pozzi migliori della città di Modena che, allo stato attuale, sono stati messi a rischio". Silingardi punta il dito contro altri nei dell'autodromo: "Le vasche di laminazione che devono contenere l'acqua di prima pioggia sono in posizione differente rispetto a quanto valutato in sede di Via. E poi - ha rincarato - cambia totalmente la funzione dell'impianto, non più un centro di guida sicura, ma un autodromo per le competizioni. Fino al momento di acquisire l'approvazione della città, l'impianto aveva quella destinazione, oggi invece è un impianto per competizioni". Secondo l'esponente più in vista del comitato per l'urbanistica Modena Attiva, queste sono "modifiche gravi" che necessitano di un intervento per il "ripristino di una situazione di legalità".

GUIDA SICURA O COMPETIZIONI? - Modena Attiva vuole sgomberare il campo dai dubbi: "Chiediamo che il Comune di Modena faccia chiarezza sulle difformità tra l'opera realizzata e quanto approvato a maggio 2008 - ha detto Silingardi - Chiediamo che la Provincia sia inflessibile nel richiedere il rispetto del progetto aprovato in sede di Via: a nostro avviso sarebbe intollerabile se venisse sanato lo stato di fatto, la delicatezza dell'area e la gravità politica di quanto successo richiedono un approccio severo. Infine, chiediamo che la conferenza dei servizi sia aperta ad associazioni e cittadini interessati a portare il loro contributo: la precedente aveva richiesto un'istruttoria pubblica e molti comitati e associazioni avevano presentato le loro osservazioni". L'attacco all'assessore Sitta è imponente: "In consiglio - ha chiosato Silingardi - sono state dette alcune cose che nel giro di poco tempo sono cambiate: chi ha responsabilità politica deve farsene carico". Sull'autodromo vertono molti interrogativi: dall'assenza della pompa di benzina, fatto inusuale per un anello frequentato da automobili, e soprattutto sui sospetti alimentati dalle dichiarazioni della proprietà al momento dell'inaugurazione avvenuta l'anno scorso: ovvero, che più che un centro per la guida sicura, vi fosse sempre stata l'attesa e la predisposizione per un infrastruttura adibita alle gare. "Qui il problema non è l'azienda (la Vintage spa, proprietaria dell'autodromo di Modena, ndr) - ha concluso Silingardi - ma l'ufficio urbanistica che ha autorizzato una cosa diversa da quanto approvato in consiglio comunale, affrontiamo la cosa nel merito, ci meraviglia il fatto che nessuno prima di noi sia intervenuto".

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