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Urbanistica, un percorso lungo tre anni per per il nuovo Piano strutturale

In Consiglio avviato il percorso di definizione del Piano strutturale. Il Regolamento sarà scritto insieme al Piano. Un percorso condiviso che "si concluderà nell'arco di circa tre anni". Varianti al Prg: dal 2003 sono state 45

“Non dobbiamo costruire un'altra città. Dobbiamo rinnovare la città che abbiamo, avendo cura della sua storia e della sua identità, producendo nuova cultura urbanistica e qualità edilizia, inserendo con intelligenza e consenso innovazioni urbanistiche e architettoniche, ridisegnando, ricucendo e rigenerando parti della città”. Lo ha affermato il sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli introducendo oggi, lunedì 27 luglio, in Consiglio comunale la comunicazione sulle linee di indirizzo della definizione del Piano strutturale comunale (Psc) illustrate dall'assessora all'Urbanistica Anna Maria Vandelli.

Il passaggio da Prg a Psc lo ha delineato Muzzarelli: “Il cambiamento non é solo nominale, é un altro impianto. La discussione si sposta dalle aree da trasformare e dai progetti di intervento, demandati al Piano operativo (Poc), allo scenario di lunga durata e ai principi di una politica urbanistica che deve portare a sintesi forza, qualità e sostenibilità dello sviluppo”. E il sindaco, ricordando il dibattito degli ultimi anni, ha chiarito che "non ci sono in vista espansioni della città, devastazioni del territorio, incrementi clamorosi della popolazione". Le scelte che verranno compiute, privilegiando la rigenerazione urbana, si svilupperanno "nei limiti delle trasformazioni urbanistiche già previste dal Prg vigente, il nostro saldo zero sta dentro questo perimetro".

LE LINEE GUIDA DELL'AMMINISTRAZIONE

Per Muzzarelli, infatti, “i confini urbanistici di Modena sono tracciati e non c'è motivo di apportarvi variazioni significative”. Per il sindaco è fuorviante il dibattito “cemento sì o cemento no” che si apre tutte le volte che si muove una pietra, a prescindere “dalla reale dimensione e dalla reale portata dei processi in corso, nonché dalle esigenze di flessibilità di un sistema economico che vuole rimanere dinamico e deve proporsi di generare ancora crescita di qualità e occupazione: si finisce per guardare il cespuglio invece che la foresta”. Muzzarelli, infatti, ha ricordato la visione di città già delineata in Consiglio comunale: “Noi abbiamo in mente una città che non si siede sugli allori ed evita di invecchiare male. Una città europea con un fisico competitivo sul piano economico e sociale, effervescente sul piano culturale, aperta, inclusiva e giusta sul piano sociale, attraente verso il mondo, presente e propositiva sulla scena regionale e nazionale”.

Il dimensionamento del Prg vigente lo la descritto l’assessora Vandelli: dei 106 mila alloggi di dimensionamento all’approvazione dello strumento urbanistico nel 2003, di cui 85.500 esistenti e 20.500 previsti, nel 2015 c’è ancora una disponibilità di 4.878 alloggi in territorio rubano e 549 in territorio agricolo, che rappresenta il 73 per cento del territorio comunale. Tra il 2003 e il 2015 la crescita della città è stata del 6 per cento (una media annua di circa 20 ettari) rispetto al 35 per cento del periodo tra il 1981 e il 2003 (media annua di 46 ettari) dopo la grande espansione degli anni Sessanta e Settanta.

L’attuale Piano regolatore, esito del cosiddetto “spacchettamento” dopo la riforma regionale, dall’approvazione del 2003 è stato oggetto di 45 varianti che, mediamente, richiedono un tempo di 308 giorni (tra adozione e approvazione, escludendo la fase di elaborazione precedente alle proposte) a testimonianza di una certa rigidità nell’impostazione che contribuisce a determinare “una progressiva perdita di visione organica” ha spiegato l’assessora all’Urbanistica Anna Maria Vandelli.

Il percorso di definizione del nuovo Psc, che si concluderà “nell’arco di circa tre anni”, dovrà essere un percorso condiviso con la creazione di un Tavolo permanente con associazioni, ordini e collegi. Previsti anche sondaggi, seminari formativi, convegni e diverse iniziative di partecipazione. I passaggi saranno quelli dettati dalla normativa regionale che prevede l’avvio con  il documento preliminare di Piano elaborato dalla Giunta, la convocazione della Conferenza di pianificazione per arrivare all’Accordo e quindi all’adozione in Consiglio comunale e poi, dopo le osservazioni, all’approvazione definitiva.

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