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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Tutor universitari per i ragazzi, prosegue l'esperienza modenese

Un impegno, retribuito, per sostenere gli studenti di medie e primi anni di superiori, sia nell'attività scolastica, sia in quelle di aggregazione e socializzazione. Bando aperto fino al 12 settembre

Coinvolgere studenti universitari in progetti di microaffido per occuparsi di ragazzi tra i 10 e i 15 anni in carico ai Servizi sociali in difficoltà nell'affrontare i compiti della vita quotidiana. È l'obiettivo di "Qualcuno ha bisogno di te", progetto del Comune di Modena attivo dall'inizio degli anni Duemila per arricchire l'esperienza dei bambini e dei ragazzi seguiti dai servizi attraverso la presenza di giovani disponibili ad affiancarli e aiutarli in alcune attività. 

"Spesso le famiglie che seguiamo non sono in grado di sostenere i ragazzi nella scuola, nella vita sociale e nel trovare luoghi di aggregazione sani e positivi - spiega Rita Bondioli, responsabile dei Servizi sociali del Comune di Modena - Per questo abbiamo pensato di rivolgere il progetto agli universitari, giovani che hanno pochi anni in più rispetto a questi ragazzi e che possono essere per loro una testimonianza positiva che arricchisce la loro vita relazionale spesso povera e con di presenze che non danno un supporto vero". 

Accompagnare i ragazzi in ludoteca, al cinema, a fare sport e aiutarli con i compiti. Sono alcune delle attività che svolgono i "giovani affidatari" come vengono chiamati gli universitari che partecipano al progetto. "Oltre al sostegno verso questi ragazzi, il progetto ha anche un aspetto formativo per gli stessi studenti che hanno la possibilità di entrare in contatto con fasce di cittadini con cui solitamente non si relazionano e con i servizi - continua Bondioli - Per loro è uno stage formativo con cui possono fare i conti con quello che potrebbe essere il loro futuro lavorativo". Per questo il bando è rivolto in particolare a studenti di facoltà umanistiche, anche se, negli anni, non sono mancate adesioni da parte di studenti di Matematica, Fisica o Ingegneria che "volevano fare questo tipo di esperienza".

Agli universitari viene chiesto un impegno di qualche pomeriggio alla settimana (massimo 10 ore) con una continuità durante l'anno scolastico. "I ragazzini fanno fatica a fidarsi perchè non hanno grandi esperienze di presenze positive, per questo hanno bisogno di continuità una volta entrati in relazione con uno studente - spiega Bondioli - Un'eventuale interruzione, anche se dovuta a impegni personali, puo' essere vissuta come un abbandono". 

È previsto anche un contributo per gli studenti di circa 2-300 euro al mese: "Non abbiamo pensato a un progetto di volontariato puro perchè fare volontariato per molte persone è un lusso, non tutti se lo possono permettere e spesso gli studenti universitari lavorano per mantenersi agli studi o integrare il reddito familiare", precisa Bondioli. Nel 2014/2015 i progetti avviati sono stati 28, di cui sette in continuità (studenti che hanno ripetuto l'esperienza), nel 2015/2016 ne sono stati realizzati 30, di cui 15 in continuità. "Il progetto è andato sempre molto bene e le adesioni sono sempre state più alte delle richieste, ma abbiamo previsto una selezione perchè non tutti gli studenti sono in grado di affiancare un ragazzo - afferma Bondioli - Anche se non sono mancati i cattivi abbinamenti, la valutazione è positiva sia da parte degli studenti che la considerazione una bella esperienza, che dei ragazzi e delle famiglie. Queste ultime apprezzano soprattutto i benefici a livello scolastico". 

Il bando per il prossimo anno scolastico è aperto e c'è tempo fino al 12 settembre per candidarsi. È previsto un periodo di formazione (con una giornata informativa, quattro di formazione gestite da educatori e una con uno psicologo) in cui viene dato ampio spazio alle testimonianze di giovani affidatari e, quest'anno, anche a quella di un ragazzo che ha beneficiato del progetto, attraverso un'intervista video.

(DIRE)

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